Tredicesima colf e badanti 2024: come funziona e chi ne ha diritto

La tredicesima è un diritto fondamentale anche per colf e badanti. E' anch'essa garantito a fine anno come mensilità aggiuntiva al compenso
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2 mesi fa
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tredicesima
Foto © Pixabay

Ogni lavoratore domestico (dipendente), che si tratti di colf, badanti o altre figure che prestano servizi nell’ambito familiare, ha diritto al riconoscimento al fine anni della tredicesima. Ossia, la mensilità aggiuntiva che il datore di lavoro è tenuto a riconoscere nel mese di dicembre. E che rappresenta un momento atteso e importante per i lavoratori di questo settore (e non solo).

Questa gratificazione natalizia non è un bonus facoltativo, ma un diritto acquisito che spetta anche tutti coloro che prestano servizio come collaboratori familiari, indipendentemente dal numero di ore lavorate o dalla durata del contratto.

Ma come funziona esattamente il calcolo della tredicesima per colf e badanti? Vediamo più nel dettaglio.

Chi ha diritto alla tredicesima?

Al pari delle ferie lavoratori domestici, anche la tredicesima spetta a tutti i lavoratori dipendenti di detto settoredo, sia quelli che prestano servizio a tempo pieno, sia quelli che lavorano poche ore settimanali. La durata del contratto o la quantità di ore settimanali non influiscono sul diritto a questa mensilità aggiuntiva, ma incidono sul calcolo dell’importo da corrispondere.

Questo significa che anche chi lavora part-time o ha un contratto a ore ha comunque diritto a ricevere la tredicesima, calcolata proporzionalmente alle ore lavorate nel corso dell’anno.

Come si calcola la tredicesima per colf e badanti

Il calcolo della tredicesima colf e badanti è piuttosto semplice, ma può variare a seconda di alcuni fattori. L’importo della tredicesima è pari a una mensilità dello stipendio concordato con il datore di lavoro. Inclusi eventuali benefici come il vitto e l’alloggio, qualora questi siano previsti dal contratto.

Quindi, se nel contratto di lavoro sono inclusi il vitto e l’alloggio, il valore di questi deve essere aggiunto al compenso mensile. Ciò per determinare la cifra finale della tredicesima.

Ad esempio, se un lavoratore domestico riceve uno stipendio mensile di 1.000 euro e nel contratto è previsto anche il vitto e l’alloggio, il valore di questo beneficio va sommato alla retribuzione per calcolare l’importo complessivo della tredicesima.

Nel caso in cui il rapporto di lavoro non preveda vitto e alloggio, il calcolo si baserà esclusivamente sul compenso mensile pattuito.

Cosa succede se il contratto è iniziato da meno di un anno?

Se il rapporto di lavoro è iniziato nel corso dell’anno, il lavoratore avrà diritto a una tredicesima calcolata in proporzione ai mesi effettivamente lavorati. In altre parole, se un collaboratore domestico ha iniziato a lavorare durante l’anno e non ha completato tutti i 12 mesi di servizio, la tredicesima verrà calcolata in dodicesimi.

Ad esempio, se il contratto è stato firmato il 4 luglio 2024, il lavoratore avrà diritto a ricevere 6/12 dell’importo mensile concordato. Questo meccanismo di calcolo è particolarmente importante da tenere a mente per i datori di lavoro, in quanto garantisce una corretta retribuzione del lavoratore in base al periodo effettivamente prestato.

Tredicesima colf e badanti e cessazione del rapporto di lavoro

In caso di cessazione del rapporto di lavoro prima della fine dell’anno, il lavoratore ha comunque diritto a ricevere la quota di tredicesima maturata fino a quel momento. Il datore di lavoro è tenuto a corrispondere al collaboratore un importo proporzionale ai mesi di servizio prestati fino alla data di risoluzione del contratto.

Se, ad esempio, il rapporto di lavoro termina il 31 agosto, la colf o la badante maturerà una tredicesima pari a 8/12 dello stipendio concordato. Anche in questo caso, qualora siano previsti vitto e alloggio, il loro valore sarà incluso nel calcolo dell’importo della tredicesima.

Riassumendo…

  • La tredicesima è una mensilità aggiuntiva anche per colf e badanti, pagata a dicembre.
  • Spetta a tutti i lavoratori domestici, indipendentemente dall’ora o dalla durata del contratto.
  • L’importo è pari a una mensilità, incluso vitto e alloggio, se previsti.
  • Se il contratto è inferiore a un anno, la tredicesima è calcolata in dodicesimi.
  • In caso di cessazione del lavoro, la tredicesima è proporzionale ai mesi lavorati.
  • Anche i lavoratori a ore ricevono la tredicesima, calcolata proporzionalmente alle ore lavorate.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

2 Comments

  1. Salve. Il mio contatto di lavoro e stato stipolato dal 1 agosto, a tempo indeterminato. Vorrei sapere se questa quota aggiunta viene fatta automaticamente.

  2. Buongiorno. Lavoro come COLF in una famiglia da tanti anni. La mia tredicesima viene aggiunta in busta paga mensilmente …..esempio…x il mese di luglio x 115 ore lavorate ,come tredicesima mi è stato calcolato 9.03 ore x 7,37€ per un totale di 66,53 € ….. E corretto?
    Posso chiedere al mio datore di lavoro di pagare la mia tredicesima a dicembre invece che mensilmente??

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