Dicembre è tempo di tredicesime. Lavoratori e pensionati attendono con ansia il pagamento della mensilità supplementare che viene erogata a fine anno. Nata come gratificazione natalizia volontaria concessa dai datori di lavoro, la tredicesima è stata resa obbligatoria nel 1937 dal governo Mussolini e vale per quasi tutte le categorie di lavoratori.
Oggi, la tredicesima mensilità è istituzionalizzata e riguarda sia i lavoratori che i pensionati che la percepiscono in occasione delle festività natalizie. Equivale a circa una mensilità retributiva o dell’assegno pensionistico e gli italiani ne fanno molto affidamento per programmare vacanze, visite ai parenti e per i regali di Natale.
Quando viene pagata la tredicesima
Ma quando viene corrisposta la tredicesima? Per i lavoratori, una data precisa non esiste. Il legislatore non è mai intervenuto in proposito lasciando decidere al datore di lavoro quando erogare la mensilità aggiuntiva. Unica cosa, è obbligatorio pagarla entro il 25 dicembre, cioè prima dell’inizio delle festività natalizie. Per i pensionati, invece, l’Inps eroga la tredicesima in concomitanza con il pagamento dell’assegno pensionistico a inizio dicembre. Può anche capitare che certi datori di lavoro in difficoltà non riescano a corrisponderla interamente a dicembre e quindi offrono un anticipo a inizio mese salvo poi conguagliare l’assegno in un momento successivo.
A chi spetta la tredicesima
La tredicesima spetta ai pensionati e a tutti i lavoratori subordinati, a prescindere dalla tipologia contrattuale e dalla natura a tempo determinato o indeterminato dell’accordo stipulato. Spetta inoltre ai titolari di pensione. Ne hanno diritto anche colf e badanti (lavoratori domestici), oltre ai lavoratori part time e a tempo determinato e ai lavoratori in cassa integrazione guadagni (CIG).
Come si calcola la tredicesima
Generalmente la tredicesima equivale a una mensilità aggiuntiva della retribuzione.