Possibile cambio fisso
E dire che la rimozione dei controlli sui capitali a marzo aveva fatto temere un collasso della corona, essendo stati intrappolati per oltre otto anni investimenti stranieri, dopo il crac bancario. Adesso, il ministro delle Finanze, Benedikt Johannesson, annuncia un’ipotesi tutt’altro che remota, dopo che il governo ha istituito un apposito studio da completarsi entro l’anno: il “peg” tra corona ed euro. Se il cambio dovesse continuare a rafforzarsi, nonostante l’allentamento della politica monetaria, Reykjavik potrebbe seguire le orme di Copenaghen, fissando una parità con la moneta unica, in modo da non risentire più delle variazioni eccessive degli ultimi tempi.
Certo, il paradosso sta proprio nel cambio: se il governo islandese riuscisse a indebolirlo o ne fissasse la parità contro l’euro, automaticamente i prezzi di beni e servizi in corone smetterebbero di crescere per i turisti stranieri, rendendo ancora più allettante una visita sull’isola, al netto dello shock che potrebbe seguire al raddoppio dell’IVA.