Truffa a nome del fisco: il raggiro che svuota il credito del tuo cellulare

Una nuova truffa telefonica che sfrutta il fisco si sta diffondendo via SMS e WhatsApp, svuotando il credito tramite numeri a pagamento.
3 giorni fa
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truffa fisco telefono
Foto © Pixabay

Negli ultimi giorni, una nuova forma di truffa sta prendendo piede attraverso i canali di comunicazione più comuni: SMS e WhatsApp. Si tratta particolarmente di una campagna fraudolenta insidiosa che sfrutta numeri a pagamento, in particolare quelli che iniziano con il prefisso 893, con il solo scopo di svuotare il credito telefonico degli utenti ignari.

Il raggiro si basa su una strategia ben orchestrata: i messaggi vengono inviati da numeri che appaiono come italiani, in modo da conferire una patina di legittimità alla comunicazione. Il contenuto di questi messaggi, apparentemente ufficiale, fa spesso riferimento a ipotetiche comunicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. I pretesti usati sono tra i più vari: rimborsi fiscali, aggiornamenti relativi alla tessera sanitaria o altre fantomatiche “questioni in sospeso”. La truffa si presenta sotto forma di un invito a richiamare un numero, fornendo l’impressione che vi sia un’urgenza da risolvere.

Truffa per via del fisco: una comunicazione ingannevole su più livelli

Non solo, dunque, truffe sui rimborsi fiscali. Il messaggio truffaldino è costruito per generare un senso di allarme e urgenza. Tra le tecniche più comuni utilizzate, questa volta vi è quella di affermare che il destinatario sia stato contattato più volte, inducendo così un senso di colpa o di dovere nel rispondere. Inoltre, l’uso strategico delle maiuscole – ad esempio nella parola “Questioni” – serve a catturare visivamente l’attenzione e a rendere il messaggio più persuasivo.

Dietro questi messaggi si cela un inganno ben preciso: i numeri da contattare appartengono alla categoria dei servizi a sovrapprezzo. Chiamando, la vittima viene intrattenuta il più a lungo possibile da operatori o messaggi automatici, con l’obiettivo di prosciugare rapidamente il credito residuo della SIM telefonica. Si tratta dunque di un meccanismo ben rodato che sfrutta l’apparenza di ufficialità per indurre l’utente a compiere un’azione che risulta economicamente dannosa.

L’intervento dell’Agenzia delle Entrate

In risposta al proliferare di questi episodi di truffa, l’Agenzia delle Entrate ha emesso una comunicazione ufficiale per prendere le distanze da tali pratiche. L’ente chiarisce di non avere alcun legame con questo tipo di messaggi e di non utilizzare in alcun modo questi canali – né tantomeno numeri a pagamento – per contattare i contribuenti. Le comunicazioni ufficiali dell’Agenzia avvengono attraverso canali verificabili e sicuri, mai tramite messaggi sospetti o numeri anomali.

La stessa Agenzia invita a mantenere alta l’attenzione, raccomandando di non rispondere a messaggi simili, di evitare di cliccare su eventuali link presenti nel testo e, soprattutto, di non fornire informazioni sensibili come credenziali di accesso, dati personali o coordinate bancarie. Anche qualora ci si trovi coinvolti in una telefonata apparentemente “istituzionale”, è fondamentale non farsi cogliere impreparati e sospendere immediatamente la conversazione in caso di dubbi.

Come riconoscere e prevenire la truffa

Identificare tempestivamente questi tentativi di truffa è fondamentale per proteggere i propri dati e il proprio credito telefonico. Esistono alcuni segnali rivelatori che possono aiutare a smascherare questi messaggi truffaldini:

  • prefissi sospetti: i numeri che iniziano con 893 sono a pagamento e non vengono mai utilizzati da enti pubblici;
  • toni allarmistici: affermazioni come “tentativi di contatto multipli” o “questioni urgenti da risolvere” mirano a creare panico e spingere all’azione;
  • errori o incongruenze: messaggi con grammatica imprecisa, uso eccessivo di maiuscole o costruzioni linguistiche poco naturali sono spesso indice di falsità;
  • richiesta di dati personali: nessun ente ufficiale richiede via messaggio o telefono dati sensibili come coordinate bancarie o password.

Oltre a riconoscere i segnali, è importante sapere come agire. In caso di ricezione di messaggi sospetti, ecco un elenco di consigli utili.

  • Non rispondere né richiamare il numero indicato.
  • Non cliccare su eventuali link presenti nel messaggio.
  • Segnalare il contenuto come spam o phishing alla propria compagnia telefonica.
  • Consultare il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate per verificare la legittimità della comunicazione.

Gli strumenti di tutela a disposizione

Per orientarsi tra le tante comunicazioni di truffa che possono arrivare ogni giorno, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei cittadini una sezione dedicata sul proprio portale istituzionale: “Focus sul phishing”. Qui è possibile trovare aggiornamenti costanti sui tentativi di truffa conosciuti, esempi concreti di messaggi ingannevoli e linee guida su come comportarsi in situazioni sospette.

Inoltre, il sito consente di accedere a tutti i contatti ufficiali dell’Agenzia, che possono essere utilizzati per ottenere chiarimenti in caso di dubbi. È anche possibile rivolgersi direttamente agli uffici territoriali per ricevere assistenza in merito a eventuali comunicazioni ricevute.

Truffa per via del fisco: una minaccia sempre più sofisticata

Le truffe telefoniche e digitali stanno diventando sempre più raffinate, sfruttando le dinamiche psicologiche dell’utente e mimando sempre meglio il linguaggio e l’estetica delle comunicazioni ufficiali. In questo contesto, l’informazione e la prevenzione diventano strumenti cruciali per la difesa dei propri interessi.

Chi cade vittima di questo tipo di truffa non solo rischia di perdere credito telefonico, ma potrebbe anche esporsi ad ulteriori attacchi, soprattutto nel caso in cui vengono condivise informazioni personali. Ecco perché è fondamentale non abbassare mai la guardia e affrontare ogni messaggio sospetto con spirito critico.

Riassumendo

  • Nuova truffa via SMS e WhatsApp sfrutta i numeri 893 per svuotare il credito.
  • I messaggi imitano comunicazioni ufficiali dell’Agenzia delle Entrate con falsi pretesti.
  • I numeri 893 sono un sovrapprezzo e servono per trattenere la vittima al telefono.
  • L’Agenzia delle Entrate nega ogni coinvolgimento e invita alla massima prudenza.
  • Mai richiamare, cliccare link o fornire dati personali a numeri o messaggi sospetti.
  • Verificare sempre tramite canali ufficiali e consultare la sezione “Focus sul phishing”.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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