Ci siamo soffermati più volte sulle truffe via Whatsapp elencando negozi e marche dei falsi coupon. Ma cosa rischia chi cade nella bufala e incautamente clicca il link con l’offerta allettante del buono sconto?
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Falsi coupon: tentativo di phishing
Il funzionamento della truffa Whatsapp è semplice ma purtroppo efficace. Distinguiamo essenzialmente due tipi di truffa: la prima punta ad ottenere dati sensibili e informazioni personali sulla vittima. La seconda invece reindirizza chi clicca sul link ad un sito che attiva in automatico abbonamenti a pagamento non richiesti sul telefonino.
Se quindi avete cliccato il link attirati dal falso coupon di sconto e avete anche inserito dati personali o bancari, contattate la Polizia Postale per segnalare la truffa.
Se invece avete solo cliccato il link e, notando qualcosa di strano come banner di servizi a pagamento etc, avete chiuso subito la schermata, la prima cosa da fare è chiamare il call center di assistenza clienti del vostro operatore telefonico per verificare che non siano stati attivati servizi di abbonamento a pagamento sul telefono. In caso contrario, ovviamente, occorre richiedere l’immediata disattivazione.
Virus e abbonamenti a pagamento: si può ottenere il rimborso?
Il secondo obiettivo dell’utente vittima di truffa su Whatsapp sarà probabilmente recuperare i soldi di eventuali servizi a pagamento. Ma ottenere il rimborso dalla compagnia di credito scalato è facile? Diciamo che non sempre è possibile ma in genere, per evitare che l’utente cambi gestore, la compagnia si dimostra disponibile e comprensiva e in qualche modo compensa la cifra addebitata.
Chiudiamo con un consiglio valido in entrambi i casi e per tutte le truffe simili a queste dei coupon: ogni volta che trovate online buoni sconto (o presunti tali), contattate sempre il negozio di riferimento per accertarvi che l’offerta sia vera.