Truffa del bancomat sputa banconote: ATM infettati in tutto il mondo

Con una semplice pennetta USB stanno hackerando ATM in tutto il mondo: il bancomat sputa i soldi.
5 anni fa
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Sta facendo il giro del web la notizia della truffa del bancomat che sta infettando gli ATM di tutto il mondo: i distributori sputano banconote senza controllo come in un film di azione e fantascienza. E invece è tutto vero e, la cosa più sconvolgente, è che basta una pennetta per manometterli.

La pennetta svuota bancomat: come funziona la truffa

Sono state diverse nel tempo, e purtroppo in continuo aggiornamento, le tecniche per hackerare i bancomat. I tentativi di phishing servono spesso a copiare i pin di chi preleva.

La truffa di cui parliamo in questa sede fa uno scatto in più: il limite non è quello che i correntisti possono prelevare. Il sistema, infatti, svuota il bancomat fino ad esaurimento delle banconote.

Il virus si chiama “jackpotting” e si attiva con una semplice chiavetta USB. A denunciare il sistema dei bancomat hackerati in tutto il mondo, sono state le inchieste di Motherboard e Bayerischer Rundfunk, che hanno raccolto diverse segnalazioni sospette. Il malware si chiama “Cutlet maker” e rappresenta un gioco di parole: in inglese, infatti, cutlet significa cotoletta ma per assonanza il termine richiama un vocabolo russo che si usa per indicare le mazzette di soldi. 

Secondo alcune testimonianze, peraltro, sembrerebbe che, una volta inserita nell’ATM, la chiavetta USB, sul display del bancomat hackerato compare il personaggio disegnato di un cuoco che invita a “fare un po’ di cotolette!”. Di divertente però c’è ben poco: il bancomat inizia a sputare banconote fino a che la riserva a disposizione non viene esaurita del tutto.

Con questa truffa agli ATM le banche avrebbero perso migliaia di euro.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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