Truffa del “SI”: aumentano i casi con la fine del mercato tutelato? Ecco come tutelarsi

È tornata purtroppo nuovamente la truffa del "SI" e la situazione non sembra migliorare sopratutto per quanto concerne il settore dell'energia: ecco le info in merito.
5 anni fa
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È tornata purtroppo nuovamente la truffa del “SI” e la situazione non sembra migliorare sopratutto per quanto concerne il settore dell’energia. La truffa come spiega l’Unione Nazionale Consumatori è davvero ideata bene ed in molti possono cadere nel tranello. Ci si chiede, però, se i casi stanno aumentando con l’avvicinarsi della fine del mercato tutelato.

Come avviene la truffa del “SI”

La Truffa del “SI” funziona in modo molto semplice: si riceve una chiamata e dall’altra parte del telefono si fa di tutto affinché si pronunci la parolina “SI”.

Ecco un esempio: Lei è il signor Rossi? La persona risponderà di si e chi di dovere monterà accuratamente tale parola utilizzandola per l’attivazione di un contratto ad esempio per la luce e il gas. Ciò senza la volontà della persona. Non si dovrà quindi mai dire Si per proteggersi da questa truffa. Nel caso dell’energia, poi, Massimiliano Donà dell’Associazione invita a non fornire mai i propri dati personali e sopratutto il proprio codice “POD” o il codice fiscale. Il rischio è quello che venga attivata un’offerta a nostra insaputa.

Aumenti casi di truffa con la fine del mercato tutelato

La fine del mercato tutelato è slittata come tutti sanno a gennaio 2022 e proprio in merito a tale fine si è registrato un aumento, secondo alcuni, dei casi di truffa del “SI”. Dalla data indicata i prezzi del mercato dell’energia non saranno più calmierati per cui sarà stesso il risparmiatore a dover scegliere con quale fornitore stipulare un contratto. Al momento si evince che ancora 15 milioni di utenti e di micro-imprese non hanno ancora aderito al nuovo mercato e tale numero fa gola alle aziende. Proprio per questo tramite call center cercando con insistenza di sollecitare gli utenti all’attivazione.

Cosa fare per non incappare nella truffa del “Si” e cosa fare se si è vittime

Per evitare di cadere nella truffa del “SI” non si dovranno mai fornire i propri dati anagrafici, il proprio POD e/o PDR che sono dei codici univoci che identificano l’impianto di gas o luce.

Non si dovrà mai dare il codice fiscale, l’Iban e mai pronunciare la parola “SI”.

Qualora si resti vittima della truffa del “SI”, invece, la prima cosa da fare sarà quella di inviare una raccomandata A/R per disconoscere il contratto oppure rivolgersi ad un’associazione a difesa dei consumatori.

Leggete anche: Truffe viaggi e carte credito rubate: beffa da un miliardo, come difendersi

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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