Truffa dell’auto usata: come difendersi e in cosa consiste

Una nuova truffa sta impazzando in rete: quella dell'auto usata con la quale i presunti venditori incassano caparre senza poi vendere l'auto.
7 anni fa
2 minuti di lettura

A svelarci questa nuova truffa, che sta mietendo vittime tra coloro che acquistano auto usate, è stato un nostro lettore che ne è caduto vittima, anche se fortunatamente non ha perso soldi grazie alla sua prudenza.

Truffa dell’auto usata: come funziona?

Come funziona la truffa dell’auto usata? Basta un buon annuncio su auto usate molto ricercate e un prezzo concorrenziale e il gioco è fatto. Il nostro lettore cercava un’auto; trovando diversi annunci online su un noto sito, si era reso conto che uno di essi era ad un prezzo sensibilmente più basso rispetto alle altre auto dello stesso modello e dello stesso anno.

Una volta contattato il venditore, privato ovviamente, questi lo aveva informato di aver ricevuto diverse chiamate per l’auto in questione e che il modo migliore per assicurarsela era quello di “fermarla” con una caparra. Il presunto venditore fornisce, inoltre, foto dettagliate dell’interno e dell’esterno della vettura e copia del libretto di circolazione e spiega il prezzo basso a cui sta vendendo con la fretta di entrare in possesso di liquidità. Il nostro lettore, però, ha preferito recarsi di persona immediatamente per poter procedere subito all’acquisto della vettura senza versare la caparra. Ovviamente, essendo una truffa, non c’era alcuna auto da comprare: il venditore non si è fatto più sentire e, come è facilmente intuibile, non si è presentato al luogo dell’appuntamento.

Il truffatore in questione tende a farsi mandare la caparra per la stessa automobile da quanta più gente possibile, sparendo poi senza lasciare traccia e tenendosi, ovviamente, quanto ricevuto di caparra dagli ignari compratori convinti di aver trovato un vero e proprio affare.

Truffa dell’auto usata: a cosa stare attenti?

Abbiamo esaminato il materiale che ci ha fornito il nostro lettore e abbiamo subito scovato gli elementi che non quadravano nella storia.

Nel libretto di circolazione l’auto risultava acquistata solo 2 mesi fa: perché si compra un veicolo per rivenderlo solo dopo 2 mesi? L’automobile era intestata ad una donna (il venditore ha detto che era sua moglie) che era residente, però, ad almeno 80 Km dal luogo in cui in teoria doveva trovarsi la vettura. L’appuntamento dato al nostro lettore era in un paesino abbastanza piccolo e sperduto in cui non c’erano agenzie ACI o altre agenzie per procedere al passaggio di proprietà. Altra cosa che ai nostri occhi è apparsa abbastanza losca è che l’email con la quale sono avvenuti i primi contatti non corrispondeva al nome del venditore ma aveva un nome e cognome totalmente differenti. Proprietario dell’auto, intestatario della mail e venditore, quindi, non corrispondevano. La cosa principale, quando si tratta con privati che non si conoscono e dei quali non sappiamo se fidarci o meno, è quella di non procedere mai con il versamento di caparra, anche se questo, a primo impatto, potrebbe sembrarci un modo per perdere un affare d’oro. Non possiamo sapere chi si nasconde dietro un nome e un numero di telefono e non basta la copia o la foto di un libretto di circolazione per essere certi che la persona con la quale stiamo trattando sia veramente proprietaria dell’auto in questione.

Quando si acquista un’auto usata, a meno che non lo si fa da conoscenti o da conoscenti di conoscenti (tramite passaparola, quindi), è sempre meglio rivolgersi ad un rivenditore autorizzato, anche se si decide di acquistare online: si ha la sicurezza della serietà di chi vende e inoltre c’è la possibilità di avere la garanzia sulla vettura che acquistiamo.

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