Truffe ricerca lavoro: non si paga per lavorare

Quando viene chiesto del denaro per iniziare una nuova attività lavorativa, molto spesso si tratta di una truffa.
8 anni fa
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Abbiamo già dato qualche consiglio su come affrontare il problema del periodo di prova non retribuito e del furto d’identità per chi è alla ricerca di un nuovo lavoro in precedenti articoli. Oggi, invece, ci occuperemo di dare qualche consiglio per smascherare chi attua la truffa che richiede l’invio del denaro per poter cominciare a lavorare.

Il copione è sempre lo stesso, sia che si tratti di un lavoro all’estero, sia che si tratti di un lavoro di confezionamento da svolgere a casa: servono soldi per le pratiche o per il materiale con cui iniziare l’attività.

Non si paga per lavorare. Se il lavoro è frutto di un’offerta di collaborazione per il confezionamento di collane, bomboniere, peluches, cornici o quant’altro, è chi offre il lavoro che deve pagare e non chi lo cerca. Molto spesso, infatti,  dopo aver versato 100/150 euro che serviranno a coprire la spedizione del primo kit di montaggio, si dovranno confezionare un certo numero di oggetti che, per essere poi retribuiti, dovranno essere conformi al modello inviato. Non sempre è facilissimo e molto spesso si rischia, oltre che di perdere i soldi inviati per il kit, anche di perdere il lavoro effettuato poichè ci si vedrà rispondere che il lavoro svolto non supera il controllo di qualità dei prodotti.

Oltre che nel confezionamento dei prodotti è richiesto il pagamento di soldi anche in offerte di lavoro all’estero che altro non sono che truffe. Gli annunci di lavoro molto spesso propongono un lavoro all’estero come cameriere e barista. Il lavoro viene assegnato senza un colloquio di lavoro e, sovente, senza neanche l’invio di credenziali di lavoro. Viene richiesto l’invio dei documenti per stilare il contratto insieme a 200 euro per il “disbrigo delle pratiche”. L’indirizzo che viene fornito è quello di un’ipotetica ambasciata. Basta una semplice ricerca dell’indirizzo fornito sul web per scoprire se si tratta di un luogo ufficiale oppure no.

Se all’indirizzo corrisponde una residenza privata, fate attenzione, si tratta al 99% di una truffa che è capitata a non poche persone.

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