Diminuisce il numero di truffe secondo gli ultimi dati raccolti, ma si fanno sempre più remunerative per i criminali. Insomma, meno illeciti, ma più proficui. I delinquenti sembrano ormai puntare sui colpi grossi, invece di mirare al numero; qualità anziché quantità. È questo il quadro che emerge dallo studio condotto dall’Osservatorio CRIF, il quale fa emergere quanto i malviventi stiano diventando sempre più ingegnosi al fine di mettere a punto i loro piani criminali.
Le banche rimangono il bersaglio preferito
Non sempre si può parlare di truffe, come nel caso dei due turisti che in Sardegna hanno pagato 1155 euro per un po’ di pecorino e salsiccia.
Sono numeri raccapriccianti che ci offrono il quadro della situazione e i rischi a cui tutti gli italiani stanno ormai da anni andando in conto con il loro risparmi. Beatrice Rubini, Executive Director della linea Mister Credit di CRIF, ha dichiarato: “I dati riportati dal nostro Osservatorio confermano la necessità di un impegno congiunto su più fronti per contrastare efficacemente le frodi creditizie basate sul furto di identità. Se i frodatori appaiono sempre più esperti, aiutati anche dalle nuove tecnologie che permettono attacchi sempre più sofisticati e credibili, gli utenti invece non appaiono in grado di difendersi”. Come dicevamo, quindi, i truffatori si stanno facendo sempre più ingegnosi.
Truffe più frequenti e regioni più colpite
Lo studio condotto dall’Osservatorio in questione si concentra poi su due elementi particolarmente importanti, da una parte i settori che sembrano maggiormente battuti dai criminali, e dall’altra le regioni dove si sono registrati più casi di questo genere. Per quanto riguarda i settori, come abbiamo visto quello bancario rimane in vetta senza vera discussione, ma anche quello degli acquisti è molto a rischio. Ci sono in particolare prodotti che sembrano essere più sfruttati di altri da parte dei truffatori. Quello degli elettrodomestici infatti è al primo posto con il 26,4% dei casi. A seguire abbiamo auto e moto con l’11,3%. In crescita quella di Elettronica-informatica-telefonia che arriva ora al 6,9%, mentre in netto calo quello delle finanziarie e assicurazioni che è sceso a 5,3%.
Per quanto riguarda gli italiani più colpiti, per le banche la fascia più a rischio sembra quella tra 41 e 50 anni, nulla a che vedere però con gli ultra sessantenni che rimangono le vittime preferite dei truffatori. Pochi invece i raggiri registrati agli under 30. In chiusura, ecco le Regioni più colpite con una vera e propria classifica per percentuali di truffe registrate:
- Lombardia: 13,8% sul totale (+19,1% sul 2022)
- Sicilia: 13,1% (+5,6%)
- Campania: 12,7% (-24,7%)
- Lazio: 9,3% (+1,8%)
- Puglia: 8,% (-16,9%)
- Piemonte: 7,4% (+24,2%)
- Emilia-Romagna: 5,6% (+3,3%)
- Calabria: 5,5% (-12,5%)
- Veneto: 5% (+23,2%)
- Toscana: 4,7% (+10,4%)
- Sardegna: 3% (+2,5%)
- Abruzzo: 2,5%(+10%)
- Liguria: 2,3% (-3,6%)
- Marche: 1,5% (+4,4%)
- Friuli-Venezia Giulia: 1,2% (+28,3%)
- Umbria: 1% (+5,5%)
- Trentino-Altro Adige: 0,9% (+26,6%)
- Basilicata: 0,8 (+17,6%)
- Molise: 0,5% (-21,8%)
- Non dichiarato: 0,3% (-21%)
- Valle d’Aosta: 0,1% (-1,3%).
I punti chiave…
- il settore bancario rimane il trend preferito dai truffatori;
- la Lombardia è la regione più colpita dalle truffe, a seguire Sicilia e Campania;
- gli ultra sessantenni rimangono le vittime preferite.