La Turchia ha dato mandato a Bank of America, Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, Citigroup e JP Morgan di collocare sul mercato un nuovo bond in dollari della durata di 10 anni. L’operazione con ogni probabilità si terrà domani. L’emissione punta al primo “switch” in assoluto di Ankara, vale a dire allo scambio con le obbligazioni in scadenza entro i prossimi due anni. L’obiettivo del governo consiste nello sfoltire i pagamenti in vista nel 2025 e nel 2026. Da un rapido monitoraggio, abbiamo trovato che già a febbraio vi sarà un rimborso di 3,25 miliardi di dollari da fronteggiare.
Emissione da 3 miliardi?
La Turchia ha emesso bond per 7 miliardi di dollari sui mercati internazionali quest’anno. L’obiettivo programmato è di raccogliere 10 miliardi entro dicembre, ragione per cui dovremmo aspettarci che l’emissione nelle prossime ore ammonterebbe a circa 3 miliardi. L’operazione sarà completata entro l’1 ottobre e l’esito del collocamento sarà reso noto in data 3 ottobre.
Rischio sovrano in calo con rielezione Erdogan
Quali saranno le possibili condizioni del nuovo bond in dollari della Turchia? Esiste già una scadenza decennale, il cui rimborso è fissato per il febbraio del 2034. In base alle attuali quotazioni di mercato, sappiamo che offre un rendimento lordo annuale in area 6,60%. Esso risulta a premio di 280 punti base o 2,80% sul Treasury di pari durata. Trattandosi di una scadenza più longeva perlomeno di 7-8 mesi, ci attendiamo che la cedola venga fissata in area 6,75%.
La Turchia ha rating “non investment grade”, anche se il rischio sovrano scontato dal mercato tramite i CDS a 5 anni è sceso ai minimi da inizio 2020. La svolta positiva è avvenuta con la rielezione del presidente Recep Tayyip Erdogan, che ha cambiato i vertici all’economia e dalla primavera dello scorso anno persegue una politica ortodossa all’insegna della stabilità fiscale e della lotta all’inflazione.
Taglio tassi benefico per bond in dollari Turchia
Il taglio dei tassi di interesse delle grandi banche centrali sta dando una mano ad Ankara. Poiché la banca centrale turca tiene ancora il costo del denaro al 50% – livello probabilmente confermato al board di dopodomani – il paese sta attirando nuovamente capitali esteri. L’emissione del nuovo bond in dollari della Turchia avviene, quindi, in un contesto positivo per l’economia emergente, anche se negli anni precedenti alla crisi finanziaria del 2018 questa era riuscita a finanziarsi sui mercati a tassi relativamente più bassi rispetto ai Treasuries.