Una volta i dinosauri dominavano il mondo, Kiu su sono estinti. Oggi a dominare il web ci pensa Google, ma la storia ci dice che tutto finisce, tutto viene a fine. Ebbene sì, con SearchGPT è davvero possibile che Big G possa andare in pensione… e infatti sta già tremando. Di cosa si tratta? Stiamo parlando del nuovo motore di ricerca progettato da OpenAI, la stessa azienda che la lanciato la rivoluzionaria ChatGPT. Al momento si tratta solo di un prototipo, ma la sua intelligenza artificiale promette davvero grandi cose.
Un nuovo motore di ricerca
La tecnologia sta dominando tutto lo scibile, anche l’economia è fortemente influenzata dall’informatica e dai progressi tecnologici che arrivano in ogni settore, soprattutto dopo il lancio dell’intelligenza artificiale. Se l’AI sia davvero qualcosa da accogliere con entusiasmo è ancora materia di studio e gli esperti si dividono a riguardo. Interessante ad esempio l’intervista al professor De Santo sull’intelligenza artificiale. Ma torniamo a bomba a parliamo di SearchGPT. Di cosa si tratta? Innanzitutto, già l’approccio di partenza sembra diverso dall’attuale motore di ricerca più utilizzato al mondo, ossia Google. Con il sistema di OpenAI invece si parte non da una parola o più parole chiave, ma da una vera e propria domanda (cosa che in realtà negli ultimi tempi anche Big G sta provando a fare).
Alla domanda degli utenti segue quindi la risposta dell’AI. Cosa significa? Significa in pratica che non verranno elencati una serie di siti da consultare, ma l’AI di SearchGPT leggerà per noi tutti gli articoli attinenti per darci appunto una risposta. In pratica, analizza le fonti, le sviscera e ci offre la miglior informazione possibile per rispondere alla nostra domanda. Già significa in pratica che anche il lavoro di informazione sul web rischia di andare a farsi benedire, visto che sostanzialmente i siti vivono se ci sono utenti che cliccano e leggono l’articolo scritto.
SearchGPT fa la guerra a Google
Il bello però deve ancora venire, perché questo nuovo motore di ricerca promette addirittura di informazioni audiovisive. si, avete capito bene, l’AI sarà in grado di effettuare dei video che rispondono alle richieste degli utenti, sempre ovviamente andando a consultare le informazioni presenti sul web. Il problema delle fonti però non è cosa da poco. spesso infatti l’AI prende degli abbagli clamorosi. Per questo motivo i grandi siti si sono assicurati un accordo con OpenAI in modo da offrire le loro notizie sotto pagamento. L’accordo è stato siglato per ora con News Corp (Dow Jones, HarperCollins, New York Post, The Sun, The Times, The Wall Street Journal), The Atlantic, Associated Press, Vox Media e molti altri.
Al momento non c’è una data di rilascio annunciata per SearchGPT, mentre il prototipo distribuito è solo un test che possono sperimentare pochi fortunati utenti. Ad ogni buon conto, molti esperti si dicono certi che questo nuovo motore di ricerca possa davvero competere con Google. C’è però invece chi è scettico a riguardo. Il primo motivo è che il problema delle fonti rimane tangibile. Gli accordi ci sono, ma non è certo possibile andare ad accordarsi con tutti i siti presenti sul web per andare a catturare le loro informazioni. L’altro problema è che OpenAI sembra avere non pochi debiti, e quindi una vera guerra rischia di essere stroncata sul nascere.
Riassumendo…
- nasce SearchGPT, il nuovo motore di ricerca di OpenAI;
- la concorrenza a Google è partita con questa versione prototipo che analizza le info sul web per dare una risposta agli utenti;
- il problema delle fonti e i debiti dell’azienda potrebbero ostacolarne il successo.