Una misura confermata nel 2025 dal governo Meloni con la sua legge di Bilancio è opzione donna. Con questa misura nel 2025 saranno diverse le lavoratrici che potranno accedere a questa prestazione.
Una misura confermata con la legge di Bilancio ma in maniera identica al 2024, cioè profondamente limitata rispetto alla versione originale. Versione che potrebbe essere ancora appannaggio di quelle lavoratrici che si trovano ad aver maturato i requisiti della vecchia versione in tempo utile. Ecco la guida ufficiale alla nuova opzione donna 2025.
Tutto su opzione donna, la pensione da 59 a 66 anni nel 2025
Nulla può più cambiare ormai. La legge di Bilancio è ufficialmente in vigore. E tutte le misure introdotte sono ormai definite. Comprese le novità sulle pensioni 2025 e Opzione donna. La misura attiva pure nel 2025 resterà la solita misura che impone a chi la usa per andare in pensione, di accettare il ricalcolo contributivo della prestazione.
Potranno andare in pensione con opzione donne le lavoratrici che entro la fine del 2024 hanno raggiunto i 35 anni di contributi. Ma solo se allo stesso tempo hanno maturato tra i 59 e i 61 anni di età alla stessa data.
La versione 2025 di Opzione donna però sarà la stessa del 2023 e del 2024. Ovvero, una misura destinata esclusivamente a invalide, con invalidi a carico, licenziate o addette di grandi aziende con tavoli di crisi avviati al Ministero del Made in Italy.
Come cambia Opzione donna e come fare ad andare in pensione nel 2025
L’età variabile della misura è collegata ai figli avuti per quanti riguarda le invalide e le caregiver. Infatti mentre per licenziate o addette di grandi e importanti aziende di interesse nazionale con tavoli di risoluzione della crisi avviati in sede ministeriale la combinazione utile da centrare è 59+35 entro la fine del 2024, la stessa combinazione è valida per invalide e caregiver solo se nella loro vita hanno avuto due o più figli.
Le invalide per poter accedere a Opzione donna devono essere. Invalide civili al 74% almeno.
Le caregiver invece devono convivere con il parente invalidi grave da almeno 6 mesi. Parente che può essere il coniuge o un genitore. Oppure un parente o affine fino al secondo grado. Ma a condizione che pareti o affini fino al secondo grado siano privi di coniugi o genitori, oppure che li abbiano ma over 70 di età o a loro volta invalidi.
La cristallizzazione del diritto allo scivolo per le lavoratrici
Come dicevano però c’è anche chi può sfruttare la misura vecchia. Che non cambia le regole di calcolo della prestazione. Che restano contributive e quindi penalizzanti. Ciò che cambia è la limitazione della platea. Che per la versione originale della misura non esisteva. In pratica niente limiti. Le lavoratrici dipendenti potevano andare tutte in pensione raggiungendo la combinazione 58+35 entro la fine dell’anno precedente. Mentre le lavoratrici autonome potevano andare in pensione raggiungendo la combinazione 59+35.
Chi ha raggiunto i rispettivi requisiti entro il 31 dicembre 2021 anche nel 2025 potrà sfruttare questa versione di Opzione donna. A prescindere se sia invalida, se abbia un invalido da assistere o se sia alle prese con aziende in crisi.