Il reddito di cittadinanza ha le ore contate. Come sappiamo, la coalizione di centro destra ha appena vinto le elezioni nazionali, con Fratelli d’Italia primo partito. A breve, la Meloni sarà chiamata a formare un nuovo esecutivo. Un centro destra che da sempre è critico nei confronti del sussidio tanto caso ai 5 Stelle e che vorrebbe eliminare del tutto.
Ma cosa c’è che non va nel reddito di cittadinanza? Come più volte segnalato (anche da importanti istituti come L’ISTAT) il reddito di cittadinanza sembrerebbe scoraggiare l’incontro tra l’offerta e la domanda di lavoro.
- il limite di offerte di lavoro congrue rifiutabili, ad esempio, è passato da 3 a 2 con la Manovra 2022;
- l’introduzione della cosiddetta norma “spazza divani”, che permette agli imprenditori di presentare ai percettori di reddito di cittadinanza un’offerta di lavoro per chiamata diretta.
Queste e altre modifiche, a quanto pare, non hanno dato i risultati sperati. Forse, anche per questo motivo, la Meloni vorrebbe cancellare definitivamente questo strumento.
In realtà, ci sarebbe anche un modo per sospende il sussidio. Basterebbe far funzionare la normativa già in vigore. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Reddito di cittadinanza e l’escamotage della sospensione
Soltanto qualche mese fa, vi abbiamo parlato del paradosso dell’alto numero di offerte di lavoro attualmente presenti che vengono rifiutate anche dai percettori del reddito di cittadinanza.
In Campania, ad esempio, i posti di lavoro ricercati negli ultimi 18 mesi hanno creato zero assunzioni tra i percettori del sussidio. Ma come è possibile riuscire a rifiutare così tanti posti di lavoro? Non esiste un limite ai rifiuti? Ovviamente si, ma le cose, come spesso accade in Italia, sono un po’ più complicate del previsto.
Il limite del 2021 di tre offerte congrue rifiutabili è stato portato a due con la Manovra 2022. Purtroppo però, a quanto pare, i percettori di reddito di cittadinanza che accettano di sostenere il colloquio sono davvero pochi e, come se non bastasse, quasi sempre la proposta di lavoro non viene formalizzata. Se il colloquio si interrompe non sarà possibile registrare il rifiuto. Insomma, un escamotage che permette di aggirare il vincolo delle due offerte di lavoro rifiutabili senza alcuna conseguenza. Con una situazione del genere sarebbe inutile la proposta, sostenuta anche da Matteo Salvini (e non solo) di diminuire ulteriormente le offerte di lavoro rifiutabili a una soltanto.