Un bond per le auto elettriche: Tesla 5,30% 2025

Il nuovo bond Tesla (USU8810LAA18) offre ritorni interessanti, ma l’azienda delle auto elettriche non fa ancora utili e la concorrenza è agguerrita
7 anni fa
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Il tanto atteso bond di Tesla è sbarcato sul mercato. Strombazzato dai media e dalla stampa internazionale come evento dell’anno, è stato offerto sul mercato per un importo da 1,8 miliardi di dollari. Tesla non è nuova al lancio di obbligazioni internazionali, ma finora lo aveva sempre fatto attraverso l’emissione di bond convertibili. Per cui questo è il primo bond non convertibile offerto apertamente anche a investitore retail.

 

Obbligazioni Tesla 5,30% 2025

 

Ma veniamo alle caratteristiche dell’obbligazione. Si tratta per la precisione di un bond senior unsecured da 1,8 miliardi dollari, prezzato alla pari e negoziabile per importi di 2.000 USD.

Il bond Tesla (Isin USU8810LAA18) offre un tasso d’interesse fisso pari al 5,30% annuo con cedole pagabili su base semestrale il 15 agosto e il 15 febbraio. Il rimborso del bond è previsto per il 15 agosto 2025  in forma integrale salvo possibilità di richiamo anticipato (call redemption) a partire dal 15 agosto 2020 al prezzo di 103,975. Il rating assegnato al costruttore di auto elettriche è “non investment grade”: B2 per Moody’s con outlook stabile e B- per Standard & Poor’s con outlook negativo. Al momento, i primi scambi sul mercato OTC mostrano prezzi in contrazione rispetto al collocamento, a quota 99,50 per un rendimento del 5,38%.

 

Bond Tesla, il giudizio degli analisti

 

Il tasso di interesse riflette la volontà degli investitori di accettare rendimenti modesti in un mercato affamato di nuovi deal, anche se alcuni sono preoccupati per le perdite di Tesla e per le aggressive proiezioni finanziarie di quest’ultima. I recenti ricavi trimestrali della casa americana a 2,79 miliardi hanno battuto le previsioni, ma c’è anche il record negativo di 1 miliardo di perdite. Sebbene il titolo del produttore di auto elettriche possa garantire ritorni elevati in caso di una vittoria finale di Tesla nella competizione con le case automobilistiche tradizionali, gli obbligazionisti non potranno far altro che intascare i rendimenti o finire al verde al verificarsi di scenario avverso.

I manager esecutivi e i banker si sono fino ad oggi concentrati sul valore di mercato da 60 miliardi di dollari e sulle ambizioni di Tesla, ponendo minore enfasi sulla sua performance finanziaria.

 

Tesla emetterà altri bond ad alto rendimento

 

 

Ad adombrare quest’ultimo aspetto è, soprattutto, la leadership di Tesla nell’industria dei veicoli elettrici e il suo status di casa automobilistica con il maggior valore di mercato negli Usa. L’aspetto che preoccupa gli analisti è che non si sa quando Tesla inizierà a mettere in tasca soldi invece di spenderli. La società ha chiuso l’ultimo trimestre con liquidità per 3 miliardi (che incrementerebbe del 50% con il bond), ma ha già detto che spenderà 2 miliardi nella seconda metà del 2017. Secondo gli analisti, l’anno prossimo il trend non sarà invertito e Tesla potrebbe dover tornare sul mercato dei bond per finanziare la produzione del nuovo modello di auto elettrica del gruppo, Model 3. Il rapporto tra debito e Ebitda di Tesla si aggira, inoltre, intorno alle sei volte e potrebbe arrivare a otto entro fine anno. Per non farsi raggiungere delle altre case automobilistiche, che hanno iniziato a investire nell’auto elettrica, Tesla continuerà probabilmente a emettere junk bond nei prossimi anni, rendendo sempre più difficile piazzarli. I prestiti già contratti da Tesla per 4,5 miliardi avrebbero, inoltre, la priorità del rimborso in caso di default del gruppo.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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