Secondo quanto riportato da Libero e da Il Giornale, avrebbero suscitato polemiche o, almeno, impressione, le durissime parole del generale della Folgore contro il disegno di legge sullo ‘ius soli’, quello che, semplificando al massimo, garantirebbe la cittadinanza italiana agli stranieri nati nel paese, a patto che uno dei due genitori abbia un permesso di soggiorno permanente o che il bambino o adolescente abbia svolto almeno 5 anni di studio o seguito un corso di formazione professionale della durata di 3 anni.
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Si tratta, in realtà, di una lunga analisi ed è per questo che questa riflessione sullo ‘ius soli’ ha creato tanto dibattito, anche se soprattutto a destra. Innanzitutto, si afferma che “la sovraffollata e indebitatissima Italia non è la vasta e deserta America del 1800” per cui “non può concedere spazio, passaporto e diritti a chiunque venga partorito in Italia”. Un problema di spazio e di opportunità, innanzitutto, una costatazione di carattere geografico ed economico.
La riflessione, però, diventa immediatamente un attacco al governo di centro-sinistra: “Lo ius soli, proposto e fermamente voluto da questo inetto e a moltissimi inviso governo di sinistra, concederà la cittadinanza anche in base alla sola nascita sul territorio italiano”, cosa comunque leggermente inesatta (vi sono le limitazioni di cui abbiamo parlato sopra), ma soprattutto l’analisi diviene ideologica quando il generale si lascia andare a considerazioni di questo tipo: “Con esso (lo ius soli, n.d.r.) si manifesta la volontà di alterare, deformare, corrompere il tessuto socio-culturale del nostro Paese.
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L’intervento del generale della Folgore non può che suscitare riflessioni. Come abbiamo visto, in un primo momento si parla di questioni di carattere economico, che, seppur poco e male trattate, rivelano l’intenzione di un’analisi (per così dire) serena. Il problema è la seconda parte delle analisi, quelle in cui si utilizzano parole che ricalcano le retoriche di carattere biologista: usare il termine ‘corrompere’, afferente contemporaneamente all’ambito biologico e morale, significa costruire una teoria in cui vi sarebbe una sostanziale ‘purezza’ dell’italico, che andrebbe a contaminarsi con la cittadinanza agli stranieri. Un discorso che non ha ragione scientifica – le razze o ciò a cui si fa riferimento non esistono – e che richiama periodi ben più tetri della nostra storia. In questo senso, intendiamo chiudere con un video e due immagini eloquenti: il video fece molto scalpore qualche tempo fa e si tratta di un gruppo di parà che intonano canti fascisti.
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Ecco, invece, le immagini di alcuni gruppi FB della Folgore che necessitano poco commento.