Si fa sempre più acceso il dibattito tra sostenitori e contrari alla patrimoniale. La proposta di tassare il reddito per far fronte alla pandemia non piace a tutti. Ma in questo clima di discussione passa in sordina una patrimoniale che esiste già: la scadenza del saldo IMU sulle seconde case. Avevamo già visto come questa seconda ondata di contagi e restrizioni stesse fortemente penalizzando chi ha una seconda casa incidendo anche sul mercato immobiliare di immobili ad uso investimento e case vacanza.
La batosta sulle seconde case
Affittare ai tempi del Covid non è facile: sono meno i lavoratori e gli studenti fuori sede. Senza contare che l’inquilino non di rado potrebbe avere difficoltà a pagare e chiedere sconti sul canone di affitto. Tutto umanamente comprensibile ma nel mezzo ci sono i proprietari delle seconde case, lasciati soli dal governo. Soli perché nessun aiuto è stato previsto per loro non essendo un investimento a carattere imprenditoriale (neanche i B&b lo sono a meno che non aprano facoltativamente partita IVA). Ma non sono state previste neppure agevolazioni quali proroghe delle scadenze fiscali.
Non hai avuto entrate dalla casa in affitto? Sei stato impossibilitato a raggiungere casa al mare, in montagna o al paese? Non importa. Il 16 dicembre scade la seconda rata dell’Imu, una sorta di patrimoniale e dovrai pagarla senza possibilità di rinvio. Il problema per molti proprietari sarà: con quali soldi?
Queste le parole di Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, sul saldo imminente:
“Mentre la politica si occupa della patrimoniale che non c’è (quella proposta da una parte del Pd e Leu), il prossimo 16 dicembre dovrà essere pagata la seconda rata 2020 della patrimoniale che c’è, vale a dire l’Imu“
Si era parlato di una possibile riduzione dell’aliquota del 30% ma non ci sono aggiornamenti su questo fronte.
“Dovrà pagarla anche chi ha l’immobile sfitto, inagibile, chi non riceve il canone da mesi, chi addirittura si è visto requisire l’abitazione o il locale dallo Stato attraverso il blocco degli sfratti”
A conti fatti, a ridosso del Natale e considerato il periodo di forte crisi, gli italiani dovranno sborsare 22 miliardi di euro.