Per ricevere le multe stradali servirà la posta elettronica certificata (Pec). Non è chiaro se è un favore che si farà agli automobilisti o alle amministrazioni. Sta di fatto che il nuovo codice della strada in via di approvazione alla Camera, prevede, fra le altre cose, di dotare gli automobilisti di posta elettronica certificata.
La proposta, un po’ discutibile, arriva dal Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro). Uno degli enti più inutili del nostro ordinamento – dicono le associazioni dei consumatori – che pare non abbia niente da fare che mettere il naso in affari che esulano dalle proprie competenze.
Una pec per notificare le contravvenzioni
Ma al di là della critica sollevata dagli automobilisti, è giusto rilevare quale è l’utilità della Pec nel nuovo codice della strada. La finalità è quella di migliorare il servizio di notifica delle contravvenzioni che con il servizio di posta tradizionale presenta delle lacune. Infatti, a volte accade che la comunicazione non arrivi a destinazione o che giunga quando i termini previsti per il pagamento sono ormai superati.
Con la pec questo non succede perché la notifica è certa. Anche se l’utente non legge il messaggio, si considera notificato a tutti gli effetti di legge e dal momento della ricezione decorrono i tempi tecnici per il pagamento della multa stradale o per proporre ricorso.
Chi utilizza già la pec (aziende, professionisti e privati cittadini) sa già come funziona per gli atti di ordinaria amministrazione del proprio lavoro e non dovrà fare nulla in proposito. Mentre chi non ce l’ha e possiede un’automobile avrà l’obbligo di crearsene una.
I vantaggi della pec per l’automobilista
Ma quale è il vantaggio per l’automobilista di possedere una pec? Fornire i propri recapiti digitali per farsi notificare meglio le multe non è proprio il massimo.
Detto questo, per l’automobilista che incorre in una multa stradale il vantaggio è duplice.
Quello di non doversi preoccupare di ricevere una notifica a firma che magari bisogna ritirare in Posta perché non si era presenti al momento della consegna. Ma anche quello di non dover più corrispondere, le spese di notifica che con la trasmissione elettronica del verbale via pec verrebbero meno.
Il costo della pec
Purtroppo, però, attivare una pec ha un costo. Si paga normalmente un canone annuo che per le aziende e i professionisti è detraibile in fase di dichiarazione dei redditi, ma per il privato cittadino no. Esistono dei provider che forniscono la posta elettronica certificata gratuitamente, ma solo per brevi periodi di prova, ma poi occorre sottoscrivere un abbonamento.
Il servizio più economico è offerto al momento da Poste Italiane il cui costo per un anno è di 5,50 euro + Iva. Mentre per tre anni è di 10,50 euro + Iva.
E’ tuttavia in fase di discussione alla Camera la possibilità di stipulare una convenzione con Poste Italiane per il rilascio gratuito della pec ai privati contribuenti. Se l’utilizzo diventasse obbligatorio per gli automobilisti, va da sé che non potranno essere richiesti oneri aggiuntivi per un servizio che diventerebbe obbligatorio.