Importante decisione quella di Unicredit, che ha deciso di tagliare 8mila posti di lavoro tra il 2020 e il 2023. Oltre alla riduzione dei posti di lavoro, il gruppo bancario ha deciso anche di chiudere 500 sportelli mentre saranno distribuiti anche 8 miliardi di euro agli azionisti. Nei progetti anche quello di portare 16 miliardi di valore per gli azionisti e aumentare al 40% la distribuzione di capitale per il 2019. Nel 2023 si punta dunque a 19,3 miliardi di euro di ricavi.
Tagli del personale sopratutto in Italia
Dopo il caos relativo ai conti violati, ora per Unicredit si prevedono anche importanti tagli del personale.
Necessità di assumere giovani
In merito ai posti di lavoro tagliati, i sindacati lamentano già una carenza di organico, visto che in Italia ci sono 38mila dipendenti. Secondo Mauro Incletolli, della First Cisl, dunque, sono necessarie nuove assunzioni di giovani mentre per la Fabi, il sindacato autonomo dei bancari “gli 8.000 posti esuberi inseriti nel nuovo piano industriale si andrebbero ad aggiungere ai 26.650 posti di lavoro tagliati a partire dal 2007. Stesso discorso per gli sportelli: ne sono stati chiusi 1.381 e Mustier ne vorrebbe chiudere altri 500, recidendo ancora di più il rapporto con la clientela e il legame col territorio“. Come si legge in una nota del gruppo entro il 2023, in sostanza, si punta a 1 miliardo di risparmi lordi in Europa occidentale ma anche alla trasformazione e massimizzazione della produttività e il miglioramento della customer experience.
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