Prima di iniziare la trattazione è bene anticipare che i certificati Turbo, in questo caso emessi da Unicredit, rappresentano un particolare tipo di prodotti che ACEPI (Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento) annovera fra i certificati a leva (nello specifico variabile). La dicitura Open end, tipica dei certificati targati Unicredit, sta ad indicare che sono privi di una scadenza predeterminata (mentre i turbo classici la prevedono).
Questo tipo di prodotto viene rivolto, data la presenza della leva, a soggetti che desiderano amplificare i risultati (quindi sia i profitti che le perdite) a rialzo (long) o a ribasso (short) dell’investimento fatto: per questo motivo sono adatti a soggetti con un’alta propensione al rischio.
Possono quindi essere definiti dei contratti derivati poiché il loro valore deriva dal sottostante su cui sono scritti, che può essere:
- un’azione
- un’indice azionario
- una coppia valutaria
- una materia prima
I certificati turbo targati Unicredit sono inoltre quotati presso una borsa o un’altra sede di negoziazione e non vengono scambiati over-the-counter (OTC). Ad esempio, in Italia, vengono quotati su SeDex di Borsa Italiana dalle 09:00 alle 17:30 nei giorni di Borsa Aperta: per questo hanno un book degli ordini trasparente che da la possibilità di osservare il sentiment di mercato e pianificare meglio la tua strategia; inoltre la liquidità è garantita dalla presenza continua del market maker, usualmente il desk trading dell’emittente.
Certificati Unicredit Turbo Open End: cosa sono e come funzionano
Come detto Certificati di Unicredit di tipo Turbo Open End sono Certificate a leva variabile che danno la possibilità di investire a leva, sia in intraday che in multiday: moltiplicano quindi la performance del sottostante su posizioni long (a rialzo) o short (a ribasso) a seconda del livello di leva selezionato.
Graficamente questo sarebbe il payoff:
I Turbo Open End di Unicredit eliminano inoltre il limite temporale dall’investimento, permettendo al trader/investitore di rimanere a mercato per tutto il tempo necessario.
Immaginiamo di avere due investitori con view rialzista sul FTSE MIB. L’investitore A acquista un prodotto a leva fissa, mentre l’investitore B un certificato Turbo Open End. A seguire lo schema che semplifica la comprensione del compounding effect, in cui si può vedere l’evoluzione di mercato nei 6 giorni successivi di Borsa.
Ipotesi: alla chiusura del settimo giorno l’indice è arrivato a 17.900 punti, con un guadagno del 1,94%, ed i due investitori decidono di chiudere le loro posizioni.
A causa dell’effetto compounding, l’investitore A realizzerebbe una perdita del 6,18%, mentre l’investitore B un guadagno del 13,56%. Ancora una volta appare evidente quanto sia importante conoscere le caratteristiche tecniche dello strumento per utilizzarlo nella maniera più efficiente possibile. Nel trading intraday sono molto efficienti i prodotti a leva fissa mentre nel trading multiday meglio scegliere i certificati a leva dinamica.
Questi certificati vengono inoltre classificati e definiti come certificati a leva dinamica poiché essa dipende dalla distanza tra il livello di prezzo del sottostante ed il prezzo strike del certificato. Quest’ultimo rappresenta la parte d’investimento nel sottostante che viene finanziata da chi emette il prodotto, variando ogni giorno come funzione del costo di finanziamento: nella versione long sarà crescente mentre nella versione short sarà decrescente. Dunque, il fatto che una parte della strategia venga finanziata dall’emittente (in altre parole si paga un prezzo minore rispetto a quello di acquisto del sottostante) rende questo tipo di certificati come classificabili a leva.
Lo strike è anche definito livello di Knock Out ossia quel livello che, raggiunto o superato determina l’azzeramento del valore del certificato. Questi prodotti sono quindi predisposti di un livello di stop loss implicito e scelto al momento dell’investimento, cosicché non è possibile perdere più del capitale investito.
Per completare la trattazione, occorre dire che, come detto, la definizione di leva variabile si ha perché essa dipende dal livello di prezzo del sottostante: in altre parole, man mano che il prezzo si avvicina al livello di Knock Out la leva finanziaria cresce; di converso la leva diminuisce all’allontanarsi del prezzo dal suddetto livello. Va da sé che su un investimento a breve termine verrà scelto un livello di Knock Out più vicino al livello di prezzo corrente del sottostante, mentre su orizzonti di più ampio respiro il livello di Knock Out scelto sarà più lontano dal livello di prezzo dell’asset sottostante.
Unicredit Certificati: i primi turbo open end su titoli americani
UniCredit ha emesso sul mercato la prima gamma di Certificati Turbo Open End sui maggiori titoli americani, dedicata ai trader che operano sul mercato SeDeX-MTF di Borsa Italiana che vanno ad aggiungersi agli oltre 800 strumenti di tipo Turbo già in negoziazione sul SeDeX di Borsa Italiana.
All’inizio della stagione delle trimestrali dei titoli tecnologici americani, UniCredit mette a disposizione degli investitori italiani una serie di prodotti che permettono di prendere posizione a leva, sia Long che Short sui maggiori titoli americani. I sottostanti dei nuovi Turbo Open End listati sul mercato italiano includono infatti Apple, AMD, Amazon, Alphabet Class C, Meta Platforms, Microsoft, Netflix, Nvidia, Paypal e Tesla.
Caratteristiche
A seguire le caratteristiche dei certificati targati Unicredit