Perché Unicredit è entrata a gamba tesa in Generali e a cosa punta Orcel?

Andrea Orcel conferma la quota del 4,1% in Generali, oltre allo 0,6% per conto di un cliente. Ecco il senso dell'operazione.
40 minuti fa
2 minuti di lettura
Unicredit anche in Generali
Unicredit anche in Generali © Licenza Creative Commons

Ultimamente, è come il peperoncino nella cucina indiana: lo trovi ovunque. Andrea Orcel ha confermato le indiscrezioni dei giorni scorsi, secondo le quali Unicredit è entrata nel capitale di Generali. Per l’esattezza, Piazza Gae Aulenti possiede il 4,1% e una seconda quota dello 0,6% per conto di clienti. Su quest’ultima non potrà esercitare i diritti di voto. Un’operazione che il manager definisce “non strategica”, nel senso che non punta a detenere il titolo in portafoglio per ragioni industriali. E allora per cosa?

Risiko bancario

Nei giorni scorsi Generali ha tenuto il CDA nel quale ha deliberato un aumento dei dividendi a 7 miliardi di euro al 2027 e il riacquisto di azioni proprie. Obiettivo: incrementare il valore in favore degli azionisti, in vista dell’assemblea di maggio in cui sarà deciso anche il rinnovo del board.

Il CEO, Philippe Donnet, si candida per un quarto mandato consecutivo. Il titolo Generali ha acquisito appeal speculativo anche per Unicredit, quindi.

Ma la partita va molto più in là di questo semplice ragionamento. Generali è il vero obiettivo delle manovre di Francesco Gaetano Caltagirone e famiglia Del Vecchio (Delfin), i quali nelle scorse settimane hanno orchestrato con il Tesoro il lancio di un’Offerta Volontaria di Scambio di Monte Paschi sulle azioni Mediobanca. Piazzetta Cuccia detiene il 13,10% della compagnia e la controlla. I due soci posseggono altresì il 27,57% complessivo dell’istituto e il 16,75% di Generali. Si oppongono sia al rinnovo della carica per Donnet, sia alla joint venture da questi annunciata nei giorni scorsi con la francese Natixis per la gestione del risparmio. Lo stesso governo teme che 650 miliardi di liquidità domestica vadano a finire all’estero.

Potere negoziale per Orcel

A questo punto, l’ingresso di Unicredit in Generali punta a far diventare Orcel protagonista possibilmente decisivo della partita.

Vendendo il pacchetto di azioni a uno dei due contendenti (Mediobanca o i soci Caltagirone-Delfin), può decretare la vittoria dell’una o dell’altra parte. A che pro? Non è detto che manterrà il titolo in portafoglio fino all’assemblea di maggio. Di certo, c’è che ha oggi un potere negoziale verso le parti e lo stesso governo ben maggiore di pochi giorni fa.

E qui dobbiamo compiere un altro passo indietro. A settembre Unicredit saliva nel capitale di Commerzbank fino al 28%, mandando il governo tedesco su tutte le furie, in vista di una scalata definitiva. Qualche mese più tardi, il lancio di un’Offerta Pubblica di Acquisto per le azioni Banco BPM. L’istituto gestito da Giuseppe Castagna aveva appena fatto ingresso in Monte Paschi insieme a Caltagirone e Delfin. Circolava voce che il Tesoro avesse orchestrato la manovra per creare il terzo polo bancario in Italia. Ma Orcel scombinava i piani, confermando di non avere alcun interesse per Siena.

Unicredit in Generali decisiva

Irritato, il governo Meloni minaccia l’uso del golden power. Per ragioni di difesa di un asset strategico (e le banche lo sono), può impedire a Unicredit di conquistare Banco BPM. Ma ora che l’affare Commerzbank rischia di sfumare per l’opposizione dell’intero establishment tedesco in piena campagna elettorale, Orcel non può permettersi un flop sul fronte interno.

Da qui la possibile decisione di far entrare Unicredit in Generali. Una sorta di minaccia implicita nei confronti del governo: “se usate il golden power, venderò la quota della compagnia a Mediobanca”. In questo modo, Trieste verrebbe blindata dagli appetiti del Monte Paschi, ancora in mano al Tesoro per l’11,7%.

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Bonus bollette
Articolo precedente

Bonus bollette 2025 con ISEE ordinario o ISEE corrente: come risparmiare su gas ed energia elettrica

san Valentino
Articolo seguente

San Valentino da Cracco, quanto costa la cena nel suo ristorante