Banca Unicredit, impegnata in queste settimane nella scalata della rivale tedesca Commerzbank, ha lanciato oggi un’obbligazione retail (ISIN: IT0005617375), cioè destinata al pubblico dei risparmiatori. Il taglio minimo è stato fissato a 1.000 euro, un importo alla portata di tutte le tasche. L’istituto ha deciso così di offrire alle famiglie uno strumento per l’impiego della liquidità in una fase ancora di tassi relativamente elevati, ma destinati a scendere nei prossimi mesi per effetto dell’allentamento monetario in corso tra tutte le principali banche centrali, giapponese esclusa.
Cedola variabile dal quarto anno
L’obbligazione retail di Unicredit ha una durata di 13 anni, in quanto arriva a scadenza in data 14 ottobre 2037. Da oggi fino al prossimo 30 ottobre il valore nominale del bond sarà alla pari (100). Sarà ammesso alle negoziazioni sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana, segmento Bond-X (EuroTlx). L’aspetto forse più interessante riguarda la cedola mista. Il tasso di interesse è fisso per i primi tre anni e pari al 5,20% lordo (3,848% netto). Successivamente, sarà variabile e pari al tasso Euribor a 3 mesi moltiplicato per 1,50. La fissazione avviene due giorni lavorativi antecedenti l’inizio di ogni periodo cedolare.
Tuttavia, l’obbligazione Unicredit pensata per il canale retail punta ad offrire garanzie minime al possessore. In effetti, esiste un “floor” pari allo zero. Significa che in nessun caso la cedola annuale potrà risultare negativa. D’altra parte essa non potrà nemmeno superare il 5,20%. Dunque, immaginiamo che alla data di fissazione della cedola per l’anno seguente l’Euribor a 3 mesi risulti del 4%. Moltiplicato per 1,50, esiterebbe il 6%. L’obbligazionista riceverà il 5,20%, tetto massimo o “cap” previsto. Se l’Euribor a 3 mesi risultasse del -0,50%, la cedola sarebbe del -0,75%. In questo caso, l’obbligazionista non riceverebbe alcun pagamento.
Rendimento minimo e massimo attesi
Vediamo quale sarà il rendimento minimo e massimo che possiamo attenderci dall’investimento nell’obbligazione retail di Unicredit.
E il rendimento minimo? Ipotizzando anche in questo caso in maniera molto improbabile che l’Euribor a 3 mesi fosse sempre nullo o negativo dal quarto anno fino all’ultimo, l’investitore riceverebbe solamente le prime tre cedole annuali per un ammontare complessivo pari al 15,60% lordo del capitale nominale. In termini medi annuali, appena l’1,20%. Se, infine, ipotizzassimo che l’Euribor a 3 mesi restasse invariato ai livelli attuali da qui fino all’ottobre del 2036, ultima data per il calcolo della cedola, il rendimento medio si attesterebbe in area 4,85% al lordo dell’imposta.
Obbligazione retail Unicredit rivendibile prima della scadenza
Va considerata la possibilità di rivendere l’obbligazione retail di Unicredit anche prima della scadenza. Naturalmente, l’investitore si esporrebbe al rischio di quotazione. Questa potrebbe risultare inferiore alla pari o al successivo prezzo di ingresso sul mercato, infliggendogli una perdita in conto capitale. Viceversa, se la rivendita avvenisse a prezzi maggiori, egli registrerebbe una plusvalenza. Unicredit stessa garantisce la liquidità degli scambi sul secondario.