Sono pubblicati, in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.31 del 07 febbraio 2022, gli importi massimi per il calcolo della detrazione fiscale del 19% con riferimento alle spese università non statali. Il provvedimento, in dettaglio, si riferisce alla spese sostenute, nell’anno d’imposta 2021 (Dichiarazione redditi 2022), per la frequenza di corsi di laurea, magistrale e a ciclo unico presso università non statali o per la partecipazione a corsi di dottorato, di specializzazione e ai master universitari di primo e secondo livello.
Spese universitarie detraibili: i corsi ammessi
Un elenco della tipologia di oneri universitari ammessi alla detrazione del 19% è riportato nella Circolare Agenzia Entrate n. 7/E del 2021.
- di istruzione universitaria
- universitari di specializzazione
- corsi di perfezionamento
- master universitari
- dottorati di ricerca
- ITS (istituti tecnici superiori)
- nuovi corsi istituiti ai sensi del DPR n. 212 del 2005 presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati (non sono, invece, detraibili le spese di iscrizione presso istituti musicali privati).
Quali oneri sono detraibili
In merito alla tipologia di spesa ammessa alla detrazione, è specificato che lo sgravio fiscale spetta per i seguenti oneri:
- spese sostenute per la cosiddetta “ricognizione universitaria”
- soprattasse per esami di profitto e laurea
- partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea, eventualmente previsti dalla facoltà
- la frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA) per la formazione iniziale dei docenti
Sono, invece, fuori dalla detrazione,
- i contributi pagati all’università pubblica relativamente al riconoscimento del titolo di studio (laurea) conseguito all’estero
- le spese relative all’acquisto di libri scolastici, strumenti musicali, materiale di cancelleria, viaggi ferroviari e di vitto e alloggio necessarie per consentire la frequenza della scuola.
Ai fini del beneficio fiscale, la spese deve risultare pagata da strumento tracciabile (non sono ammessi contanti).
Regola ad hoc per le spese università “non statali”
La detrazione del 19% in commento è calcolata sull’intera spesa sostenuta se l’università è statale. Nel caso, invece, di iscrizione ad un’università non statale, l’importo ammesso alla detrazione non deve essere superiore a quello stabilito annualmente per ciascuna facoltà universitaria con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, tenendo conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti alle università statali nelle diverse aree geografiche.
Con riferimento alle spese sostenute nell’anno d’imposta 2021 (quindi, detraibili nel Modello 730/2022 e Modello Redditi PF/2022 da presentare quest’anno), tali limiti sono stati fissati con decreto 23 dicembre 2022.
Spese universitarie non statali: i limiti per la Dichiarazione redditi 2022
Gli importi su cui calcolare la detrazione del 19% per le spese sostenute nel 2021 per l’università non statale, sono (come pure per gli altri anni) distinti per area disciplinare e in base alla regione in cui ha sede l’Ateneo presso il quale è presente il corso di studio.
In dettaglio (ai seguenti importi è da sommarsi quello della tassa regionale per il diritto allo studio):
- Area disciplinare Medica:
- Nord – 3.900 euro
- Centro – 3.100 euro
- Sud e isole – 2.900 euro
- Area disciplinare Sanitaria
- Nord – 3.900 euro
- Centro – 2.900 euro
- Sud e isole – 2.700 euro
- Area disciplinare Scientifico-Tecnologica
- Nord – 3.700 euro
- Centro – 2.900 euro
- Sud e isole – 2.600 euro
- Area disciplinare Umanistico-Sociale
- Nord – 3.200 euro
- Centro – 2.800 euro
- Sud e isole – 2.500 euro.
Pubblicati anche i limiti di spesa detraibili per i corsi di dottorato, di specializzazione e master universitari di primo e di secondo livello. Anche questi sono divisi per aree geografiche. In particolare si tratta dei seguenti:
- Nord – 3.900 euro
- Centro – 3.100 euro
- Sud e isole – 2.900 euro.
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