Per risparmiare in bolletta, meglio un forno ventilato o uno statico? Il primo progetto documentato di forno risale alla fine del 1400, era costruito in mattoni e piastrelle di ceramica refrattaria. Dobbiamo però attendere fino al 1735 per avere in casa uno strumento più fruibile grazie a Francois de Cuvillies. La storia di quest’uomo è alquanto singolare, era basso e di brutto aspetto e proprio per questo fu preso in servizio a soli 13 anni dal principe elettore di Baviera come nano di corte.
Cosa penserebbe de Cuvillies vedendo un forno ventilato o uno statico? Di sicuro penserebbe che sono una magia bella e buona. Incantesimi a parte, entrambi hanno migliorato la vita degli esseri umani nel corso della storia.
Ma qual è la differenza tra forno ventilato e statico e quale usare per consumare meno in bolletta?
Caratteristiche forno ventilato e statico
La modalità ventilata del forno cuoce con l’ausilio di una ventola che propaga il calore in modo omogeneo all’interno. Il forno statico, invece, cuoce le pietanza propagando il calore dalle resistenze presenti nel forno verso l’alto e il basso e quindi a irraggiamento. Questo tipo di cottura è più lenta di quella del forno ventilato e dà la possibilità di cuocere una pietanza alla volta. Con l’altra modalità, invece, non solo si risparmia tempo ma si possono cuocere anche più piatti insieme perché il calore si disperde in maniera uniforme.
Per abbassare la bolletta quale scegliere?
Visti gli ultimi aumenti della bolletta dell’elettricità, fino al 59% per i clienti del mercato tutelato, ci si chiede al momento quale tipologia di forno consuma di meno tra statico e ventilato.
Per continuare a utilizzare il forno sia esso ventilato o statico e non rischiare di ricevere una bolletta dell’elettricità alle stelle, occhio ad aprire lo sportello solo se necessario. Evitare, poi, di preriscaldare e usare il grill solo 5/10 minuti per dorare i cibi senza farli cuocere.
Come avrebbe detto Piero Angela “per affrontare seriamente la crisi energetica sembra ormai inevitabile ricorrere massicciamente alla fonte più abbondante di energia che esista, quella meno inquinante, meno costosa, più disponibile immediatamente: cioè il risparmio di energia”.
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