Vacanze in Sardegna e Sicilia con il passaporto sanitario: l’idea che divide

La Sardegna vuole diventare Covid-free e per questo ha chiesto che i turisti si muniscano di un certificato entro tre giorni dalla partenza.
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5 anni fa
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Caro ombrellone ed economia italiana
Caro ombrellone ed economia italiana © Licenza Creative Commons

Mentre gli agenti di viaggio sono scesi in piazza per far sentire la loro voce e chiedere aiuto e sostegno al governo, continua la querelle sul passaporto sanitario che alcune regioni vogliono imporre ai turisti. 

Il settore del turismo è tra i più colpiti dalla pandemia del coronavirus, una situazione giunta allo stremo che ha portato gli agenti di viaggio di Torino a scendere in piazza e urlare il loro dramma. Non sappiamo quando riusciremo a tornare a lavorare. Forse nel 2021. Sempre che ci sia un vaccino” hanno detto alcuni di loro a Repubblica.

Mentre per ristoranti, parrucchieri e attività commerciali è iniziata lentamente la ripresa, il settore dei viaggi resta ancora indietro con tante incertezze legate anche alle riapertura delle regioni e maggiormente quelle delle frontiere europee, che non permettono di fare piani certi per chi vorrebbe partire durante i mesi estivi. 

Passaporto sanitario, pro e contro 

 Se tutto andrà bene dal 3 giugno si potrà uscire dalla propria regione ma Sardegna e Sicilia sono due delle regioni più turistiche del nostro paese ad aver chiesto un passaporto sanitario a chi giunge nel loro territorio. In Sardegna, il governatore Christian Solinas, ha chiesto che in allegato al biglietto i turisti siano in possesso anche di un certificato di negatività: Noi chiediamo che i viaggiatori certifichino prima di partire la propria negatività al virus. In maniera semplice e senza costi proibitivi, che poi comunque rimborseremo, le persone dovrebbero poter fare nei laboratori della propria città o dal proprio medico di famiglia dei test che siano validati poi dalle autorità sanitarie. Ora sta al governo fare la sua parte e semplificare l’accesso ai test”.

La Sardegna vuole diventare Covid-free e per questo ha chiesto che i turisti o chi arriva sull’isola si munisca di un certificato entro tre giorni dalla partenza. Durante l’imbarco in aeroporto insomma, o al traghetto, il passeggero dovrà mostrare il certificato di negatività a cui il governatore sardo vuole aggiungere anche un bonus per chi decide di raggiungere la Sardegna.

Una linea condivisa anche dal presidente della regione siciliana Nello Musumeci, che ha ipotizzato un passaporto sanitario per chi arriva sull’isola dall’8 giugno. Le ipotesi però sono state stroncate da Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, che ha parlato di “soluzione ambiziosa ma impraticabile”. 

Solinas ha poi affermato che se non sarà possibile il passaporto sanitaro punterà ad altre idee o meglio un piano B: «Utilizzeremo un’app per la registrazione degli ingressi, un questionario epidemiologico per l’accesso e un’autocertificazione oltre che gli ordinari controlli sulla temperatura».

L’idea dell’Alto Adige

Sardegna e Sicilia però, non sembrano essere le uniche a voler proporre un test sierologico per entrare. Anche l’Alto Adige ha nei piani la creazione di una zona covid free. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher, ha parlato di offrire gratis ai turisti i test sierologici per creare una zona sicura senza coronavirus. In seguito alle polemiche causate dalle sue parole ha poi dovuto precisare che saranno gli alberghi ad offrire i test gratis ai turisti su base volontaria. Un’idea che però, al momento, non sembra ancora confermata. 

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