Estate, tempi di vacanze. Se siete alla ricerca di un’offerta “low cost”, vi conviene per prima cosa cambiare residenza e trasferirvi nel centro-nord dell’Italia. Non è una battuta, perché a visitare i numerosi siti che si occupano di offrire o anche solo segnalare agli utenti le migliori soluzioni sui pacchetti più vantaggiosi, l’unica certezza è che quasi non esistano per coloro che vivono sotto Napoli. L’attenzione del sottoscritto è stata attirata dalle società di viaggi cosiddetti “al buio”, quelle realtà sempre più diffuse negli ultimi anni, che offrono un servizio particolare: mandare i clienti in vacanza presso una destinazione ignota, consentendo semmai di spuntare solamente la scelta della data (o del solo mese) e la tipologia di sistemazione (albergo o ostello, etc.), oltre all’aeroporto di partenza.
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Facciamo un esempio: voglio andare in vacanza per tot giorni a luglio per una qualsiasi destinazione e scelgo di partire dall’aeroporto di Roma. Con qualche giorno di preavviso (fino a un minimo di 2, a seconda dell’agente di viaggi prescelto), ci verrà indicata la destinazione, solitamente europea. In fase di prenotazione, l’utente ha la possibilità di scartare gratuitamente una o più mete, nel caso in cui siano indesiderate o già visitate in passato o riguardino luoghi in cui si risiede.
La cattiva sorpresa, andando a visitare un po’ tutti questi siti, si ha per gli utenti meridionali, che quasi mai hanno la possibilità di scegliere di partire da un aeroporto loro vicino. In qualche caso si può optare per Napoli, per il resto quasi il nulla. Se i collegamenti ferroviari al sud fossero veloci ed efficienti, quanto meno sarebbe un problema secondario, ma sappiamo che così non è. E fa ancora più specie, se si considera che siano tagliati fuori aeroporti di grossa rilevanza nazionale, come il Fontanarossa di Catania, quinto per numero di passeggeri nel 2018 con 9,9 milioni, davanti allo stesso scalo partenopeo.
Il business delle vacanze non guarda al sud
La tratta Roma-Catania risulta la più trafficata in Italia, eppure le società di viaggi scartano regolarmente la città etnea per l’offerta di pacchetti low cost, come se si trattasse di un mercato secondario. Regioni come Sicilia, Puglia e Calabria, che nell’insieme contano circa 11 milioni di abitanti e potenziali clienti, vengono ignorati da questo business, nonostante produrrebbero parecchio fatturato per le società stesse e non sarebbe certo un regalo assistenzialistico a tali realtà. Per questo, il sottoscritto ha contattato forse la principale società attiva nell’erogazione di offerte viaggi a sorpresa per chiedere spiegazioni sull’assenza nella lista degli aeroporti di scali meridionali, all’infuori di Napoli, quando esistono diversi aeroporti minori e concentrati in aree ristrette del centro-nord dello Stivale.
La risposta è stata immediata e, devo ammettere, molto cortese. La responsabile ha rassicurato sull’esistenza di piani di espansione, che prevederebbero una maggiore copertura del territorio nazionale, con gli occhi puntati, anzitutto, proprio sul Fontanarossa. Inoltre, ha lamentato carenza di voli e orari ottimali dal sud e, pertanto, ha come implicitamente ammesso che il problema riguarderebbe le compagnie aeree, cosa peraltro molto verosimile, come sa benissimo chi volesse raggiungere da sotto Roma una delle principali mete d’Europa, dovendo barcamenarsi tra scali intermedi e spesso di diverse ore, oltre che tra costi così alti da rendere per nulla appetibili destinazioni pur vicine come quelle di Spagna e Portogallo, solo per citarne un paio.
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Sarà, ma questi fantomatici piani aziendali di espansione vengono sempre promessi dopo periodi più o meno lunghi di lamentele segnalate e non è chiaramente detto che siano reali, né che verranno attuati.
P.S.: Segnalateci eventuali disservizi riscontrati e daremo sfogo alle vostre lamentele!