Vaccinazioni obbligatorie per la scuola: ecco cosa cambia e le sanzioni per i genitori

Vaccini obbligatori per frequentare la scuola, ecco quali sono e cosa rischiano i genitori.
8 anni fa
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L’intervento normativo previsto dal Governo sui vaccini per i bambini con età compresa tra 0 e 6 anni, secondo il ministero della Salute si è reso necessario per prevenire la diffusione di malattie infettive particolarmente pericolose a causa della crescita dei bambini senza la copertura vaccinale.

Proprio per questo sono stati introdotti 12 vaccini obbligatori senza i quali non sarà possibile iscrivere i bambini con età compresa tra 0 e 6 anni alla scuola dell’infanzia e al nido.

I 12 vaccini resi obbligatori per la frequenza scolastica, fino ad ora solo raccomandati dal Piano Nazionale Vaccini, sono polio, difterite, tetano, epatite b, pertosse, emofilo b, meningococco b e c, morbillo, rosolia, parotite e varicella.

A partire dal prossimo anno scolastico, quindi, i bambini di età compresa tra 0 a 6 anni non potranno essere iscritti alla scuola dell’infanzia o agli sili nido senza le vaccinazioni obbligatorie.

Il decreto prescrive che ai genitori sia richiesta al momento dell’iscrizione la documentazione che comprova l’avvenuta effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie (fatti salvi i casi particolari e i casi di malattie naturali). La mancata presentazione della documentazione richiesta comporterà il respingimento della domanda di iscrizione con la conseguenza che il bambino non potrà frequentare la scuola.

Con il nuovo decreto, quindi, la frequentazione della scuola dell’infanzia e dei nidi sarà subordinata alle vaccinazioni. Per la frequenza dell’asilo nido sono obbligatorie quelle per polio, tetano, epatite b, pertosse ed emofilo D, ovvero le vaccinazioni previste a 3 mesi di vita del bambino. Per la frequenza della scuola materna scatta l’obbligo anche delle altre.

Oltre i 6 anni di età la mancata vaccinazione non comporterà l’impossibilità di frequentare la scuola ma i genitori potrebbero andare incontro a sanzioni che potrebbero, anche, culminare con la sospensione della patria potestà.

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