Il vaglia postale è lo strumento offerto da Poste Italiane per trasferire denaro anche se non si ha a disposizione un conto corrente bancario o postale. Ci si chiede, però, se esso è trasferibile, quanto tempo resta in giacenza, cos’è la girata e dove avviene la riscossione. Ecco i dettagli.
Riscossione vaglia postale, trasferibilità e girata
Chi effettuerà l’invio di un vaglia postale potrà richiedere che esso non riporti la clausola di “non trasferibilità” ma solo per importi inferiori ai mille euro barrando l’apposita casella del modulo di richiesta.
Vaglia postale: giacenza, tasso di cambio
Il tempo massimo in cui si potrà riscuotere il vaglia sarà entro la fine del secondo anno successivo a quello di emissione. Ad esempio se il vaglia è stato emesso il 12 marzo del 2018, esso si potrà riscuotere fino al 21 dicembre del 2020. Per il pagamento di denaro all’estero, il tempo per riscuotere il denaro trasmesso dall’Italia solitamente è di massimo trenta giorni. Nel nostro paese, l’assegno di pagamento estero”emesso a fronte degli ordini di pagamento ricevuti” sarà di 1 mese oltre a quello in cui il vaglia è stato emesso. Dopo tale tempo, l’assegno non potrà più essere pagato o rinnovato e l’importo tornerà al mittente.
Poste Italiane ricorda che la giacenza presso un ufficio postale del vaglia sarà di trenta giorni.
Infine, per quanto concerne la commissione per il cambio di valuta nei paesi che aderiscono alla moneta unica essa non ci sarà. Per i paesi europei che non aderiscono alla moneta unica, invece, sarà dell’1,5% mentre per i paesi extra-europei del 2%.
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