È stato il Black Friday delle borse mondiali. Gli indici azionari sono precipitati e alcuni comparti hanno pagato pegno più di altri, come quello legato ai viaggi e al petrolio. Il Brent ha chiuso in calo dell’11,6%, cioè di ben 9,50 dollari al barile, tanto per fare un esempio. Tutto dopo la notizia della diffusione della variante Omicron in arrivo dal Sudafrica. Presenta 32 mutazioni rispetto al Covid e si diffonderebbe con estrema facilità, riuscendo a “bucare” il vaccino. Sono subito stati riportati una sessantina di casi in Olanda, un paio in Germania e uno in Italia.
Insomma, si torna a nuove restrizioni anti-Covid. Ma la tempistica dell’annuncio riguardo alla variante Omicron lascia perplessi, anzi sospettosi. È avvenuta durante il Black Friday, giornata in cui la borsa americana chiude per la Festa del Ringraziamento. Dunque, i mercati erano poco liquidi e ciò ha amplificato le perdite. Soprattutto, queste non hanno colpito Wall Street, bensì il resto del mondo.
Semplice coincidenza? Sarà, ma dopo che gli indici azionari si erano dissanguati, ecco arrivare una dichiarazione da parte del CEO di Moderna, Stephane Bancel, che sostiene che le mutazioni della variante Omicron preoccupano la società “da diversi giorni” e che essa già sta lavorando per giungere in fretta a una soluzione. Entro i primi mesi del 2022, il nuovo vaccino efficace contro tale variante sarebbe pronto. E qui casca l’asino: se l’esistenza della variante Omicron era nota da giorni, perché l’annuncio ufficiale è avvenuto solo venerdì? E con quale criterio un colosso farmaceutico americano è arrivato a conoscenza di un’informazione così sensibile prima di tutti gli altri? Peraltro, stamattina lo stesso manager ha “gelato” gli entusiasmi, sostenendo che l’efficacia dei vaccini contro la variante Omicron sarà bassa, lasciando intravedere l’esigenza di ulteriori dosi apposite.
Variante Omicron opportunità per alcuni
Che il Covid sia un business non deve scandalizzarci, né portare a conclusioni complottistiche. È evidente che alcune realtà stiano lucrando parecchio dalla pandemia. Tant’è. Ma la variante Omicron lascia stupefatti sulla possibile manipolazione dei mercati ad opera di alcuni poteri, non solamente industriali e finanziari. Guarda caso, un annuncio allarmistico sul Covid è arrivato quando l’attenzione degli investitori era tutta concentrata sull’inflazione. Le banche centrali sono ormai a corto di argomenti per giustificare tassi a zero e acquisti di bond con prezzi al consumo che crescono ai massimi da decenni.
Gli stessi governi sono preoccupati del ritorno alla normalità, perché significherà per loro doversi rifinanziare sui mercati a tassi ben maggiori di quelli attuali. E se vi fosse l’interesse a non tornare così in fretta a un clima di normalità? La variante Omicron sarebbe stato l’espediente perfetto per farci ripiombare nella paura. In un colpo solo, sono stati ottenuti i seguenti risultati: “sgonfiare” i prezzi degli asset finanziari, giudicati dai più un po’ troppo elevati; calmierare le materie prime, il cui impatto sull’inflazione è stato evidente in questi mesi; rendere necessari ancora per un po’ l’accomodamento monetario estremo delle banche centrali.
Non c’è alcun complottismo nel vedere nell’annuncio della variante Omicron il tentativo maldestro di distogliere l’attenzione dal carovita e dai rischi di un ritorno alla normalità per i governi. Anche perché da ieri sono iniziate ad emergere notizie più confortanti sulla pericolosità di queste mutazioni. Almeno per i vaccinati, i sintomi non sarebbero gravi. Presto per stare tranquilli, ma lo era anche per generare un tale allarme durante il lungo weekend festivo negli USA.