I contagi da Covid dilagano e l’Italia ormai figura in testa alle classifiche internazionali per casi giornalieri. A inizio settimana, la media mobile a 7 giorni era salita sopra 165.000. La variante Omicron si diffonde a macchia d’olio, mentre salgono i ricoveri in terapia intensiva ai massimi dal maggio scorso e così come nei reparti ospedalieri per sintomi meno gravi.
I numeri ci dicono che nell’arco di un solo mese sono stati contagiati circa 2 milioni 350 mila italiani, di fatto quasi un terzo del totale da inizio pandemia.
Sarà certamente merito del vaccino, oltre del fatto che la variante Omicron si sia rivelata molto meno letale, pur molto più contagiosa. A dirlo sono gli altri dati dell’Istituto Superiore di Sanità. In primis, rapportando i contagi alla popolazione di vaccinati e no-vax, scopriamo che tra i secondi risultano di 2,5 volte superiori. Ma quando si passa a calcolare il numero delle morti, il rapporto sale a 5,75. Dunque, è quasi sei volte più probabile morire di Covid da non vaccinato. E le probabilità di finire in terapia intensiva per i no-vax sono di 15 volte maggiori rispetto a quelle che si riscontrano tra la popolazione vaccinata, di finire in ospedale di 8 volte più alte.
Omicron dilaga e no-vax nel mirino con super green pass
Per cercare di convincere con le cattive i no-vax, il premier Mario Draghi ha imposto la linea dura: salvo eccezioni come fare la spesa e recarsi in farmacia o in ospedale, tutte le attività prevedono l’uso del super green pass.
Teniamo a mente il dato medio sui contagi giornalieri e trasponiamolo sui prossimi trenta giorni. I nuovi casi saliranno a 5 milioni. Con i numeri di cui sopra, dovremmo attenderci sui 9.500 morti, la media di oltre 310 al giorno. E in ospedale vi saranno altri 20.000 ricoveri, mentre in terapia intensiva entreranno altri 1.650 persone, più di quante ve ne siano oggi ricoverate per Covid. Altro dato agghiacciante: almeno altri 5 milioni di italiani saranno in isolamento domiciliare, cioè in quarantena, dai 2 milioni di oggi. Tra questi vi saranno molti lavoratori dipendenti pubblici e privati, tra cui chi guida treni, aerei, tram, bus, ambulanze, insegnanti, medici, infermieri, etc. Insomma, l’Italia rischia di fermarsi. Lo aveva anticipato il Prof Matteo Bassetti nei giorni di Natale. E sta accadendo sotto i nostri occhi.