Si intensifica il dibattito per la riforma pensioni del prossimo anno. Pensione di vecchiaia e anticipata: che fine faranno? Governo, partiti e parti sociali si consultano ogni giorno sul da farsi, ma l’obiettivo dell’esecutivo è quello di proseguire sulla strada dei tagli delle pensioni anticipate. Lasciando invariati i requisiti per i pensionamenti ordinari e di vecchiaia.
Non è ancora chiaro il destino di Quota 103, di Opzione Donna e Ape Sociale, mentre per quanto riguarda il resto nulla dovrebbe cambiare. Nel 2024 si andrà ancora in pensione di vecchiaia a 67 anni di età con almeno 20 di contributi.
La pensione di vecchiaia resta a 67 anni
Per la generalità dei lavoratori, quindi, i requisiti per ottenere la pensione di vecchiaia nel 2024 sono due: l’età anagrafica, per ora fissata a 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi versati. Se mancherà uno di questi due requisiti, non si potrà andare in pensione. Per le madri lavoratrici è previsto uno sconto di 3 mesi per ogni figlio fino a un massimo di 12 mesi sull’età anagrafica che può scendere fino a 66 anni.
Fanno eccezione a questa regola il personale militare e appartenente al comparto forze di polizia e pubblica sicurezza e dei vigili del fuoco. Questi lavoratori maturano il diritto alla pensione di vecchiaia al raggiungimento dell’età ordinamentale, fissata a 60 anni ed elevabili fino a 65 in base al grado ricoperto. Ma il limite ordinamentale potrebbe salire a 62 anni in futuro. Per ora resta bloccato.
Fanno eccezione anche i lavoratori marittimi che possono ottenere la pensione di vecchiaia al compimento di 58 anni con almeno 20 anni di contributi. Così come gli appartenenti al fondo volo e al personale viaggiante che escono a 62 anni di età.
La pensione anticipata
Per il 2024 non sono previste variazioni dei requisiti contributivi nemmeno per le pensioni anticipate. Si potrà uscire tranquillamente al raggiungimento di 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi per le donne) a prescindere dall’età anagrafica. Restano bloccati anche i tempi di erogazione della pensione che per i privati attiene a tempi di attesa di tre mesi, mentre per i dipendenti pubblici è di sei mesi (finestre). La pensione di vecchiaia, invece, decorre dal primo giorno del mese successivo alla maturazione dei requisiti. Quindi nessuna dilazione dei tempi di attesa.
Variazioni potrebbero, invece, arrivare per la pensione contributiva anticipata. Quella che è concessa a 64 anni ai lavoratori che ricadono esclusivamente nel sistema di calcolo contributivo. Cioè coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995.
Per costoro non basta avere 20 anni di contributi, oltre all’età, ma è necessario che sia raggiunta anche una soglia limite di rendita pari ad almeno 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale. Limite che potrebbe essere rivisto al rialzo nella manovra finanziaria di fine anno per restringere le possibilità di uscita.
Insomma, pensione di vecchiaia o anticipata per ora poco cambia: non ci resta che attendere.
Riassumendo…
- La pensione di vecchiaia resterà a 67 anni di età anche nel 2024.
- Invariate anche le uscite per militari, poliziotti, personale navigante, del volo, dello spettacolo e invalidi.
- La pensione anticipata resta invariata con 42 anni e 10 mesi di contributi (12 mesi in meno per le donne) a prescindere dall’età.