Veicoli al servizio dei cittadini, sul bollo auto decide la Regione

L'ultima parola sul bollo auto per i veicoli al servizio dei cittadini spetta alla Regione. Ecco come funziona.
1 anno fa
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bollo auto
Foto © Pixabay

Le prossime automobili si guideranno da sole, parcheggeranno da sole, rispetteranno il codice della strada, in sostanza ci saranno meno bestemmie“, afferma Franco Lissandrin. L’auto è senz’ombra di dubbio un mezzo di trasporto particolarmente amato. Questo perché permette di raggiungere in modo facile e veloce qualsiasi luogo di nostro interesse, come ad esempio il posto di lavoro, la scuola dei figli o il supermercato.

A prescindere dalla meta, non si può negare come, oltre agli innumerevoli vantaggi, l’auto si riveli essere spesso fonte di stress.

Basti pensare al traffico, alla difficoltà nel trovare un parcheggio e ai comportamenti spesso poco corretti di alcuni automobilisti. Se tutto questo non bastasse, bisogna fare i conti con le varie spese che un’auto porta con sé. Ne sono un chiaro esempio l’assicurazione, il carburante e il bollo auto. Proprio soffermandosi su quest’ultimo, ad avere l’ultima parola è sempre e comunque la Regione. Ecco come funziona.

Veicoli al servizio dei cittadini, sul bollo auto decide la Regione

La tassa automobilistica deve essere pagata ogni anno da tutti gli automobilisti. A prescindere dal fatto che il veicolo circoli davvero su strada oppure resti fermo in garage 365 giorni su 365. Considerata la tassa più odiata dagli italiani, tale sentimento, secondo l’Anffas, ovvero l’Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e Relazionale, sembra essere “particolarmente vero in Sicilia. Questo perché in tale regione devono provvedere al relativo:

“pagamento anche soggetti risparmiati in quasi tutte le altre regioni della penisola, in ragione della particolare attività svolta: Le Onlus o associazioni non profit. A dire il vero, circolano sul web notizie riguardo un’ipotetica esenzione ma finora tutto è rimasto immutato ed i cosiddetti mezzi solidali siciliani continuano, di fatto, ad essere tassati nel prestare i loro servizi. Questo non riguarda solo associazioni come l’Anffas; un caso da manuale è, ad esempio, la Protezione Civile che svolge a tutti gli effetti un servizio di pubblica utilità. Anche qui la risposta non è stata sempre univoca: nel 2016 le organizzazioni di volontariato di protezione civile erano esonerate dal pagamento della tassa di circolazione, nel 2019 invece no e non si riesce a capire la ratio di questa inversione di rotta che va in una direzione del tutto contraria rispetto a quanto avviene nel resto d’Italia”.

Secondo l’associazione, quindi, sarebbe opportuno evitare di tassare quei soggetti che svolgono delle attività a favore della comunità.

A prendere una decisione in tal senso, comunque, è solamente la Regione. A tal proposito si ricorda che al momento in Sicilia, come riportato sul sito dell’Aci, si ha diritto all’esenzione o ad una riduzione del pagamento del bollo nel caso in cui si possieda, ad esempio, un veicolo storico, destinato ai disabili, consegnati ai concessionari per la rivendita, elettrici o per esportazione temporanea extra – comunitaria. Viste le caratteristiche di questa tassa, pertanto, le agevolazioni previste in una regione potrebbero non essere concesse in un’altra. Per questo motivo in caso di dubbi si consiglia di rivolgersi agli uffici competenti della regione di residenza per ottenere informazioni dettagliate in merito alla possibilità di accedere ad eventuali sconti o rimborsi sul bollo auto.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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