Chi non ha visto “Una Poltrona Per Due”? Il film del 1983 viene riproposto ogni anno in Italia alla vigilia di Natale ed è una pellicola senza tempo. La scena clou è quella finale, che vede i fratelli Duke, a capo di una società di brokerage, andare in rovina. Per contro, i due protagonisti, Billy Ray Valentine (Eddie Murphy) e Louis Winthorpe III (Dan Aykroyd) si arricchiscono. Il teatro degli eventi è la Borsa di Wall Street e non tutti coloro che hanno visto anche più e più volte il film avranno forse mai capito il senso di quanto accada.
Valentine scopre per caso di essere semplicemente il burattino di un gioco tra i fratelli Duke e si accorda con Winthorpe per vendicarsi. Casualmente, viene a scoprire che i Duke abbiano a libro paga una talpa al Dipartimento dell’Agricoltura, la quale farà pervenire loro in anticipo durante le feste di fine anno il rapporto sul raccolto atteso delle arance. A questo punto, grazie a un’operazione rocambolesca, Valentine e Winthorpe fanno pervenire ai Duke il rapporto sbagliato, in cui si evince che le condizioni meteo avverse avrebbero intaccato il raccolto. A questo punto, entra in gioco la trama prettamente finanziaria del film.
La scarsa offerta attesa delle arance induce i Duke a scommettere al rialzo sui futures delle arance. Al loro trader ordinano di comprare anche se le quotazioni salgono. I futures sono contratti che permettono a due parti di scambiare un bene o titolo a un dato prezzo e a (entro) una certa data.
Contratti futures, cosa sono e differenze con i “forward”
Come funzionano le vendite allo scoperto
Le vendite allo scoperto o anche “short selling” sono una tecnica di investimento ribassista. Consistono nel vendere a una controparte un bene o titolo che non si possiede, chiaramente impegnandosi a consegnarlo entro una certa data. I venditori allo scoperto scommettono che il prezzo scenda, così potranno acquistare a costi più bassi dei ricavi iniziali, maturando un guadagno o plusvalenza. Le vendite allo scoperto dei due nel film sono cosiddette “naked” o “nude”. Esse si distinguono da quelle assistite dalla disponibilità, che consistono nella consegna immediata del bene o titolo all’acquirente, essendo stato preso in prestito da terzi (istituti bancari o broker) a cui va restituito entro una scadenza concordata e dietro pagamento di un interesse.
Ad ogni modo, appena Valentine e Winthorpe iniziano a vendere allo scoperto, il prezzo delle arance scende dai massimi della seduta. I fratelli Duke non capiscono come sia possibile e quando vedono i due all’opera sospettano di essere stati fregati. A quel punto, i trader smettono per pochi istanti di operare, seguendo sugli schermi la pubblicazione del rapporto del Dipartimento dell’Agricoltura, secondo il quale le condizioni meteo non avrebbero intaccato il raccolto. Dunque, l’offerta di arance non sarà scarsa come a inizio seduta aveva scommesso il mercato. Tutti iniziano a vendere, i prezzi precipitano e quando toccano il punto più basso, Valentine e Winthorpe iniziano a comprare per “ricoprirsi”.
Short selling, cos’è e rischi e opportunità di una strategia ribassista
A fine seduta, i Duke sono rovinati, avendo investito 394 milioni di dollari in contratti che sono crollati di prezzo e che praticamente non valgono quasi nulla. Nelle loro intenzioni, dopo la pubblicazione del rapporto i prezzi sarebbero dovuti salire ulteriormente, per cui avrebbero rivenduto realizzando ampi guadagni. Andando oltre il film, le vendite allo scoperto sono molto rischiose, perché implicano la possibilità di perdere anche più dell’intero capitale investito, nel caso in cui i prezzi dei titoli/beni sottostanti, anziché scendere, salgano. Se vendo allo scoperto un’azione a 10 euro e questa successivamente sale a 100 euro entro la data fissata per la consegna, significa che spenderò 100 dopo avere incassato 10, avendo perso il 900% dell’investimento. Ma grazie alla “soffiata”, nel film i protagonisti sono molto più fortunati e riescono ad arricchirsi in pochi minuti. Sperando di avervi fornito elementi utili per la comprensione della trama e di non avere infranto la magia di un “evergreen” per tutti i gusti.