Vendite online nel mirino del fisco. Amazon, eBay e altri noti marketplace attivi nelle vendite online finiscono sotto la lente del fisco italiano. La lotta all’evasione fiscale in Italia è ormai a tutto campo e il governo ha messo in atto ogni strumento per combatterla, dal risparmiometro all’utilizzo del contante, non risparmiando nemmeno chi vende bene e servizi via internet e finora è stato poco controllato sul versamento delle imposte.
I controlli del fisco sui markeplace
Oggi, quindi, chi vende, tramite Amazon o eBay, Groupon, ad esempio, dovrà fornire al fisco le informazioni del venditore, come già avviene in altri Paesi della Ue.
Vendite online in forte crescita
In Italia, secondo una ricerca di Casaleggio & Associati, la diffusione dell’e-commerce ha raggiunto l’89,9% della popolazione tra gli 11 e i 74 anni, con 43 milioni di italiani che dichiarano di poter accedere a Internet da location fisse o da mobile. Questo dato è in crescita del 3,5% rispetto allo scorso anno. Sempre più diffuso l’accesso a internet da smartphone che supera il desktop. Circa 37,5 milioni di individui, ovvero il 78,4%, utilizza il proprio cellulare per navigare in rete (+11,5%), mentre sono 35,4 milioni (pari al 73,8%) coloro che affermano di utilizzare un computer fisso.
La distribuzione del fatturato online
Nella distribuzione del fatturato e-commerce, i settori del tempo libero e del turismo continuano a rappresentare la quota più consistente del mercato, arrivando congiuntamente a generare il 70% del totale e-commerce. La quota di fatturato generata dal settore del tempo libero (40%) nel 2017 è in leggera diminuzione rispetto a 2016, quando arrivava a coprire il 43% del totale. Il settore è comunque in crescita in valore assoluto anche quest’anno, soprattutto grazie alla spesa nel gioco online. I settori che sono cresciuti maggiormente in termini di fatturato sono salute e bellezza (+39%), moda (+28%), alimentare (+24%), elettronica di consumo (+21%), casa e arredamento (+19%), grazie agli investimenti degli operatori più grandi e a nuovi ingressi sul mercato. Il fatturato online di questi settori è tuttavia ancora modesto in termini assoluti e in proporzione agli altri settori (in tutti e cinque i casi è inferiore al 3%). Continua la crescita a due cifre dei centri commerciali online che si afferma come la terza categoria e in termini assoluti genera il 12% del fatturato. Si conferma il predominio dei grandi player internazionali, che diventano la prima meta per gli acquisti di molti consumatori, ma anche la crescita di player nazionali. Il settore dell’editoria continua a crescere, anche se più lentamente grazie a servizi digitali e on demand come Spotify, Netflix, Infinity che hanno raggiunto una buona fetta di utenza. Il turismo, uno dei settori più maturi, registra una crescita del 9% circa.