Venezuela, lavori forzati contro la fame: 120.000 già in fuga in Colombia

Crisi in Venezuela oltre il punto di non ritorno. Il governo decreta il lavoro forzato, manca di tutto.
8 anni fa
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Inflazione Venezuela fuori controllo

Il decreto è la spia di un punto di no ritorno della gravissima crisi economica del Venezuela, dove si stima che non meno di due beni primari su tre non si trovino sugli scaffali dei negozi. Le riserve valutarie sono scese ad appena 11,8 miliardi, insufficienti per le importazioni di cibo e altri beni, mentre la produzione interna continua ad arretrare, a causa sia dell’assenza di fattori produttivi importati e necessari all’attività, sia del controllo amministrativo dei prezzi imposto su centinaia di prodotti, che rende non conveniente l’offerta di gran parte dell’offerta.

Numerosi stabilimenti di multinazionali straniere hanno sospeso la produzione, data l’insufficienza delle materie prime impiegate.

La carenza diffusa di beni sta facendo impennare i prezzi, che quest’anno sarebbero cresciuti ufficialmente del 180%, ma secondo il Fondo Monetario Internazionale potremmo assistere a un’inflazione al 720% entro la fine del 2016. Sul mercato nero, la farina si compra a 10 volte il prezzo ufficiale, ma almeno si trova. E lo stesso vale per gli altri beni, compresa la benzina. Paradosso vuole, infatti, che il paese con le riserve ufficiali di greggio più elevate al mondo abbia le stazioni di servizio a secco, costringendo numerosi automobilisti a rivolgersi al contrabbando.

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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