Venezuela, non tutti poveri: ecco come in pochi si arricchiscono affamando gli altri

La crisi in Venezuela non travolge proprio tutti. Un nucleo di potenti vicino al regime "chavista" di Nicolas Maduro si arricchisce sulle spalle del resto della popolazione.
7 anni fa
3 minuti di lettura

Mercato nero dilagante ai danni dei venezuelani

E c’è un altro scandalo sotto il sole: quello del contrabbando di cibo e farmaci. In teoria, tali beni dovrebbero essere venduti a prezzi decisi dallo stato, nella pratica gran parte di essi vengono venduti dagli stessi militari a prezzi ben più elevati e chiaramente in nero, alimentando la corruzione dentro gli apparati dello stato.

Di recente, l’Assemblea Nazionale ha indagato sull’imprenditore Mauro Libi Crestani, che detiene una quota del mercato interno del 65% per i fiocchi di avena.

L’uomo avrebbe attinto al cambio preferenziale fissato dal governo a 573 milioni di dollari tra il 2004 e il 2012, ma gli oppositori del regime sostengono che quel denaro non sarebbe stato integralmente utilizzato per importare generi alimentari, contravvenendo alle leggi. Le indagini si sono chiuse con un nulla di fatto, non essendo stata trovata alcuna prova schiacciante di eventuali illeciti. (Leggi anche: Crisi umanitaria in Venezuela, niente cibo e farmaci)

Tuttavia, il caso Crestani ha evidenziato come pochi grandi imprenditori collusi con il governo stiano arricchendosi sulle spalle del resto della popolazione, che subisce non solo gli effetti della carenza di cibo e medicine, bensì pure un’inflazione fuori controllo, anch’essa alimentata da cambi disfunzionali e da un’offerta interna ai minimi termini. E la rabbia popolare cresce, con le proteste da inizio aprile ad oggi ad avere già provocato quasi 100 morti.

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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