Verbale legge 104, dopo revisione non riporta le agevolazioni fiscali, può essere contestato? Analizziamo il quesito di un nostro lettore: Nell’ottobre del 2017, attraverso il verbale che mi è pervenuto dopo la visita medica da parte dalla commissione ASL, mi è stata riconosciuta la legge 104 riportante la dicitura “Portatore di Handicap in situazione di gravità (articolo 3 comma 3)”. Inoltre il verbale riportava la dicitura; l’interessato con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta (art 381del DPR 495/1992″.
Tale verbale prevedeva la revisione 1 anno dopo, che tra ritardi INPS si è svolta la settimana scorsa.
Oggi mi è arrivato il verbale INPS che conferma: “Portatore di Handicap in situazione di gravità (articolo 3 comma 3)”. Ma di seguito è indicato che: “l’interessato non possiede alcun requisito tra quelli di cui all’articolo del D.L. 9 febbraio 2017 n.5”. Precludendo con ciò la possibilità di accedere ai benefici fiscali.
La cosa che mi fa arrabbiare è che ho integrato la documentazione precedente con ulteriore documentazione del pneumologo che prevede causa ipoglicemia cronica: devo fare terapia di ossigeno per 12 ore giornaliere e quando esco devo usare l’apposita bombola portabile. Ora mi chiedo con quale criterio queste commissioni emettono i verbali che in teoria cozzano tra di loro e non considerano che portarsi dietro una bombola quando esco e deambulare correttamente tenuto conto, altresì, che sul verbale è indicato chiaramente che ho questo ulteriore problema che alla prima visita non avevo in quanto mi è stata riconosciuta un altra patologia del sangue. La mia domanda è la seguente: è possibile richiedere, tramite un ricorso all’INPS come ricorso Amministrativo, la modifica del verbale oppure occorre fare un ricorso giudiziario? Grazie per la sua risposta.
Verbale legge 104: come fare ricorso
Abbiamo già trattato quest’argomento in quest’articolo: Come fare ricorso al verbale di invalidità o legge 104, per ottenere i benefici fiscali
Molti i lettori che mi scrivono e si trovano negati i loro diritti, dalla commissione medica Inps che dovrebbe tutelarli valutando le patologie.