Hai ricevuto il verbale di multa a casa? Potresti trovarti a pagare quasi 10 euro solamente per la spesa di notifica, alle quali, ovviamente, si aggiunge l’importo della contravvenzione. E’ la conseguenza degli aumenti previsti da Poste Italiane, in accordo con Agcom. Il rincaro arriva al 40% per il costo della spedizione delle raccomandate che non superano i 20 grammi di peso, che sono anche quelle più comuni. Ricevere queste buste, fino a pochi giorni fa, prevedeva un costo di notifica di 6,80 euro.
Poste Italiane ha spiegato l’aumento necessario a causa della reintroduzione della Can, la comunicazione di avvenuta notifica (senza ricevuta di ritorno), a seguito della manovra 2019. Bisogna inoltre tener conto anche della Cad, ossia la raccomandata con cui si avvisa che l’atto non è stato consegnato perché è stato trovato nessuno disposto a firmare. Essendo aumentato il numero di spedizioni, Poste si vede costretta a sostenere costi maggiori.
Per alcuni potranno sembrare pochi euro ma alcuni esempi possono aiutare a capire meglio le possibili paradossali conseguenze della misura.
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A metterle in evidenza è stata l’Unione Nazionale Consumatori, basandosi su una delle infrazioni più comuni: il parcheggio in divieto di sosta. La sanzione è di 42 euro ma, pagando entro i primi cinque giorni dalla notifica del verbale, si ottiene uno sconto del 30% perciò l’importo scende a 29,40 euro. Tuttavia, in alcune città, tra spese di notifica e di accertamento si arriveranno a pagare altri 18-20 euro. A conti fatti quindi, solo di balzelli si arriva a pagare quasi l’equivalente della multa. Non solo: anche se si fa ricorso e viene annullata la multa, la pronuncia di solito non cancella queste spese di notifica per le quali, quindi, non è previsto alcun rimborso.
Come evitare le spese di notifica per il verbale della multa? Dall’anno scorso la Polizia Stradale può inviare multe via email tramite PEC.
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