Versamenti parziali avvisi bonari: codici tributo nuovi per l’F24

L'Agenzia delle Entrate introduce nuovi codici tributo per i versamenti parziali per regolarizzare somme indicate negli avvisi bonari
14 ore fa
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modello f24
Foto © Investireoggi

Il panorama fiscale italiano continua a evolversi, e l’Agenzia delle Entrate gioca un ruolo cruciale nell’introdurre strumenti per agevolare i contribuenti. Con la risoluzione n. 5 del 24 gennaio 2025 , l’Agenzia ha introdotto una serie di nuovi codici tributo, offrendo la possibilità di effettuare versamenti parziali per le somme indicate nelle comunicazioni di irregolarità derivanti dai controlli automatizzati delle dichiarazioni fiscali.

Questa misura rappresenta un’importante semplificazione per chi si trova a fronteggiare importi contestati, permettendo pagamenti frazionati e migliorando l’accessibilità ai meccanismi di regolarizzazione fiscale.

La possibilità del pagamento parziale

Le comunicazioni interessate sono, come detto, quelle relative ai controlli automatizzati previsti dall’articolo 36-bis del Dpr n.

600/1973 (c.d. avvisi bonari). Questi controlli si verificano eventuali incongruenze nelle dichiarazioni dei redditi e producono un riepilogo delle somme dovute, accompagnato da un modello di pagamento precompilato.

Oggetto dell’ultima risoluzione dell’Agenzia Entrate è la possibilità di versare solo una parte degli importi indicati nella comunicazione. Per effettuare tali pagamenti, il contribuente può utilizzare, ordinariamente, i modelli F24 ordinario o F24 Ep, specificando il relativo codice tributo e rispettando le indicazioni fornite nella comunicazione ricevuta.

I nuovi codici tributo: per quali imposte e crediti

I nuovi codici tributo versamento parziale avvisi bonari (risoluzione. 5 del 2025) sono stati elaborati per rispondere a una gamma diversificata di esigenze fiscali. Tra questi figurano:

  • Imposta sostitutiva per il personale sanitario – si applica alle prestazioni aggiuntive svolte dai dipendenti sanitari, tassate dai sostituti d’imposta con un’imposta sostitutiva rispetto all’Irpef e alle addizionali locali.
  • Credito d’imposta per strumenti di trasmissione dati – riguarda le spese sostenute per adeguare i dispositivi utilizzati per la memorizzazione e la trasmissione telematica dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri.
  • Credito d’imposta per investimenti nella Zes Unica – incentiva gli investimenti effettuati nelle Zone Economiche Speciali (Zes) , con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico in queste aree strategiche.
  • Credito d’imposta per il settore della ristorazione – una misura introdotta per supportare la ripresa del settore ristorativo, con particolare attenzione agli investimenti e alla digitalizzazione.
  • Imposte sostitutive su utili e riserve – coinvolgono sia gli utili distribuiti sia le riserve di utile, tassati con aliquote ordinarie o ridotte, inclusa la differenza con interessi nel caso di variazioni tra le due aliquote.
  • Contributo di solidarietà temporaneo per il 2023 – un’imposta straordinaria introdotta per il 2023, finalizzata a sostenere specifici settori o iniziative di interesse collettivo.
  • Imposta sostitutiva sulle liberalità ai lavoratori – si applica alle somme erogate dai clienti ai dipendenti a titolo di liberalità, con tassazione prevista in sede di dichiarazione.
  • Imposta sulle cripto-attività – regola la tassazione dei rapporti che riguardano le cripto-attività, applicando un’imposta sostitutiva rispetto alla tradizionale imposta di bollo.
  • Flat tax incrementale – introdotta come alternativa semplificata per tassare gli incrementi di reddito rispetto all’anno precedente, con aliquote sostitutive delle imposte tradizionali.

Istruzioni per la compilazione del modello F24

Per garantire la corretta attribuzione dei versamenti, l’Agenzia delle Entrate ha dettagliate istruzioni sulla compilazione dei modelli di pagamento forniti.

Modello F24 Ordinario

  • I nuovi codici tributo vanno inseriti nella sezione “Erario”.
  • Devono essere riportate esclusivamente le somme indicate nella colonna “importi a debito versati”.
  • È necessario specificare il codice dell’atto e l’ anno di riferimento , entrambi reperibili nella comunicazione ricevuta.

Modello F24 Ep

  • I codici tributo trovano collocazione nella colonna “importi a debito versati”.
  • Il campo “sezione” deve essere valorizzato con il codice “Erario” (valore F ).
  • I campi “codice atto” e “riferimento B” richiedono rispettivamente il codice dell’atto e l’anno di riferimento.

Per agevolare l’identificazione dei nuovi codici tributo, l’Agenzia ha fornito una tabella di corrispondenza che li associa ai codici già esistenti utilizzati per i versamenti spontanei. Questo strumento consente ai contribuenti di orientarsi più facilmente nelle nuove disposizioni e di ridurre il margine di errore in fase di esecuzione.

Riassumendo…

  • Nuovi codici tributo introdotti per regolarizzare parzialmente somme dovute nelle comunicazioni di irregolarità.
  • Versamenti effettuabili con modelli F24 o F24 Ep, specificando codice atto e anno.
  • I codici tributo riguardano imposte sostitutive, crediti d’imposta e contributi straordinari specifici.
  • Tabella di corrispondenza agevola l’individuazione dei codici per versamenti spontanei.
  • F24 Ordinario e F24 Ep richiedono campi specifici per dati di riferimento.
  • L’iniziativa favorisce la semplificazione fiscale e il miglior rapporto contribuente-amministrazione.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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