L’arrivo del mese di giugno è sinonimo d’estate e vacanze. Dal punto di vista fiscale, invece, rappresenta un momento cruciale per i contribuenti italiani. Infatti, a giugno scatta l’obbligo di verificare se è necessario pagare le imposte sul reddito, tra cui l’IRPEF, le addizionali regionali e comunali, cedolare secca, ecc. Questo periodo è contrassegnato dall’importante appuntamento con il versamento delle imposte.
La normativa italiana offre ai contribuenti una doppia opportunità per il pagamento delle tasse da dichiarazione redditi.
Dichiarazione dei redditi: il 730 con sostituto d’imposta
La modalità di presentazione della dichiarazione dei redditi influisce sulle scadenze e sulle modalità di pagamento dell’IRPEF. È essenziale distinguere tra il Modello 730 con e senza sostituto d’imposta e il Modello Redditi Persone Fisiche.
Per chi presenta la Dichiarazione dei Redditi 2024 (anno d’imposta 2023) tramite il Modello 730 con sostituto d’imposta, il contribuente ha meno preoccupazioni. In caso di debito IRPEF (saldo 2023 e primo acconto 2024), questo verrà trattenuto direttamente:
- a partire da luglio 2024, in busta paga per i lavoratori dipendenti;
- da settembre/ottobre 2024, sul cedolino pensione per i pensionati.
Il secondo o unico acconto 2024 sarà invece trattenuto a novembre. È possibile richiedere la rateizzazione del saldo e del primo acconto fino a dicembre, ma il secondo o unico acconto non può essere rateizzato. La trattenuta di ogni rata ci sarà sulla retribuzione di ogni mese.
In caso di credito, questo potrà essere richiesto a rimborso o utilizzato in compensazione. Se si opta per il rimborso, l’importo verrà erogato direttamente in busta paga (da luglio) o sul cedolino pensione (da agosto/settembre).
Versamento IRPEF nel 730 senza sostituto e nel Modello Redditi
Quando la Dichiarazione dei Redditi 2024 (anno d’imposta 2023) è presentata tramite il Modello 730 senza sostituto d’imposta o tramite il Modello Redditi Persone Fisiche, il contribuente deve versare il debito IRPEF utilizzando il Modello F24, seguendo queste scadenze:
- 30 giugno 2024 (che, essendo domenica, slitta al 1° luglio) per il saldo 2023 e il primo acconto 2024;
- 30 novembre 2024 per il secondo o unico acconto 2024.
Anche in questo caso, se dal modello dichiarativo emerge un credito, esso può essere richiesto a compensazione o a rimborso.
Versamento IRPEF in F24: senza danni a luglio
È possibile posticipare il pagamento del saldo e del primo acconto di 30 giorni, pagando però una maggiorazione dello 0,40%. Ciò significa che la scadenza può slittare al 31 luglio 2024. Vediamo un esempio per chiarire meglio:
Ad esempio, se il debito IRPEF per il saldo 2023 è di 600 euro e il pagamento avviene entro il 1° luglio, l’importo da versare sarà esattamente 600 euro. Se il pagamento avviene dopo il 1° luglio ma entro il 31 luglio, l’importo da versare sarà 602,40 euro (600 euro + 0,40%). In caso di mancato pagamento entro il 31 luglio 2024, si configurerebbe l’omesso versamento. In tal caso, è ancora possibile pagare tramite il ravvedimento operoso.
Resta fermo che il saldo e il primo acconto possono essere rateizzati fino a dicembre. Ogni rata successiva alla prima deve essere versata entro il 16 del mese, con l’applicazione di interessi. Se la rateizzazione inizia dal 31 luglio, l’importo iniziale deve essere maggiorato dello 0,40% prima di essere rateizzato.
Si tenga sempre presente che le scadenze indicate in questa sede potrebbero essere oggetto di evetuali proroghe.
Riassumendo…
- giugno è il mese per verificare l’obbligo di pagare l’IRPEF e altre imposte
- pagamenti entro fine giugno o 30 giorni dopo con maggiorazione dello 0,40%
- Modello 730 con sostituto: trattenute dirette in busta paga o pensione
- Modello 730 senza sostituto o Redditi Persone Fisiche: pagamento tramite F24
- rateizzazione possibile fino a dicembre per saldo e primo acconto
- omesso versamento dopo il 31 luglio: ravvedimento operoso necessario per sanare.