Via alla Prestazione Universale per anziani invalidi, una misura divisa in due quote

Cos'è la nuova Prestazione Universale per anziani invalidi, le regole, le novità e il funzionamento di una misura divisa in due quote.
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Via alla Prestazione Universale per anziani invalidi, una misura divisa in due quote
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Dal 2 gennaio il sito dell’INPS è stato aggiornato con una nuova misura richiedibile. Si tratta della Prestazione Universale che alcuni anziani adesso potranno chiedere e ottenere. Naturalmente se rispettano i requisiti. La novità nasce da lontano, cioè dal decreto anziani e adesso è stata avviata ufficialmente. In risposta ai nostri tanti lettori che ci chiedono di questa novità, ecco una nostra dettagliata guida.

Via alla nuova e sperimentale misura chiamata Prestazione Universale

Una nuova prestazione dell’INPS come dicevamo. Perché la novità che il governo ha deciso di introdurre con il Decreto Anziani si richiede all’Istituto ed è l’Istituto che la erogherà.

L’ente che assume rilevanza per questa nuova Prestazione Universale quindi è l’INPS. Sul cui sito è attiva la procedura con tutte le istruzioni per richiedere questa nuova misura. Una nuova prestazione che ha trovato i natali con il Decreto legislativo numero 29 del 2024 (cd Decreto Anziani) all’articolo numero 34. Dal 2 gennaio sul sito dell’INPS ci sono tutte le istituzioni, i riferimenti normativi e i requisiti da rispettare. Il tutto per poter finalmente ottenere questa prestazione che come dicevamo è nata con un decreto del 2024.

Non solo l’indennità di accompagnamento, arriva una nuova misura

La prestazione universale come si chiama questa novità appena introdotta non è altro che una prestazione che unifica le misure a sostegno di anziani di una certa età affetti da gravi patologie ed invalidità altrettanto gravi. La misura infatti è appannaggio di soggetti con almeno 80 anni di età, titolari di indennità di accompagnamento o quantomeno, in possesso di una completa invalidità permanente al 100%. Soggetti che hanno un alto grado di bisogno assistenziale e che pertanto adesso vengono agevolati con questa nuova prestazione che si aggiunge a quanto già prendono con l’indennità di accompagnamento.

La nuova misura infatti prevede una erogazione in due quote di un beneficio mensile che ai 530 euro circa di indennità di accompagnamento aggiunge anche 850 euro di assegno di assistenza.

Potranno ottenerlo quindi tutti gli anziani che rientrano in quella fascia di età e con quella situazione fisica o psichica piuttosto grave. È necessario comunque anche avere un ISEE in corso di validità non superiore a 6.000 euro.

Via alla Prestazione Universale per anziani invalidi, una misura divisa in due quote

Si chiama Prestazione Universale perché di fatto, destinata come è ad anziani oltre gli 80 anni di età e titolari dell’indennità di accompagnamento, questa prestazione diventa unica e assorbe proprio l’indennità di accompagnamento.

In pratica gli interessati che presenteranno domanda e riceveranno l’ok da parte dell’INPS otterranno una prestazione che sarà divisa in due quote. Una sempre relativa all’assegno di accompagnamento e monetaria, e l’altra invece al nuovo assegno di assistenza.

La divisione in due quote è fondamentale sia perché effettivamente distingue in due questa Prestazione Universale in modo tale che se si decade dal nuovo assegno di assistenza si salvaguarda almeno il diritto all’indennità di accompagnamento, ma anche per capire di che genere di misure si parla.

 

I chiarimenti sulla nuova misura in vigore adesso

L’indennità di accompagnamento continuerà ad essere erogata anche sotto forma di Prestazione Universale in forma monetaria. Per gli usi che il beneficiario vorrà fare di questi soldi. Invece per l’assegno di assistenza, si parla di una sorta di voucher. Perché i soldi percepiti serviranno solo ed esclusivamente per pagare una badante piuttosto che i servizi di aziende specializzate nell’assistenza a persone non autosufficienti. I soldi di assegno di assistenza vanno spesi tutti, e non si accumulano. Chi non li utilizza perde il diritto e decade dalla misura. Così come decade dalla misura chi usa queste erogazioni per finalità che non coincidono con quelle prima citate e previste dal Decreto Anziani.
Va detto infine che in sede di presentazione della domanda deve essere già in corso di validità la propria certificazione ISEE.

Altrimenti non si può presentare domanda. Visto che la certificazione ISEE è necessaria, andrebbe fatta prima. L’analisi della domanda e la valutazione dello stato di bisogno di assistenza sarà effettuata non solo dalla solita commissione medica INPS/ASL, ma anche da un comitato ad hoc costituito appositamente per questo nuovo strumento.

 

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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