Viaggi all’estero e decreto covid: cosa cambia fino al 30 aprile

Con il nuovo decreto covid, che cosa cambia per i viaggi all'estero e le deroghe per i voli covid-tested.
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4 anni fa
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Viaggi estero covid

Dopo la polemica relativa ai viaggi all’estero permessi mentre l’Italia è blindata per tutto aprile, il ministro Speranza aveva emanato un’ordinanza che impone il tampone sia in ingresso che in entrata, per tutti coloro che hanno soggiornato o transitato in uno degli Stati o territori Ue, oltre all’obbligo dell’isolamento fiduciario una volta tornati in Italia. Finite le vacanze di Pasqua, il Governo ha deciso di prorogare queste regole almeno fino al 30 aprile, data in cui scadrà il nuovo Dpcm.

Che cosa cambia per i viaggi fino al 30 aprile

Dal 7 aprile, ai paesi già presenti nella lista, saranno aggiunti anche Austria, Israele, Regno Unito e Irlanda del Nord. In sostanza sarà possibile viaggiare, anche senza un motivo particolare ma solo per turismo, verso i paesi citati e quelli presenti nella ormai nota lista C della Farnesina, ma una volta tornati, bisognerà sottoporsi al test molecolare o antigenico entro 48 ore prima dell’ingresso in Italia e poi procedere ad isolamento fiduciario di 5 giorni, al termine del quale sarà necessario sottoporsi di nuovo al test.

In questo modo si cerca di scoraggiare i viaggi all’estero in un momento delicato come questo, ma anche per spegnere le proteste dei tour operator e delle associazioni alberghiere italiane in merito alla disparità di trattamento e la nota del ministero dell’Interno, in cui si chiariva che:

«E’ consentito andare in aeroporto in caso di viaggi per turismo verso destinazioni estere non interdette. Sono giustificati gli spostamenti finalizzati a raggiungere il luogo di partenza di questo tipo di viaggi che, in quanto generalmente consentiti, non possono subire compressioni o limitazioni al proprio svolgimento».

In merito a tutti gli Stati fuori dalla Ue, invece, rimane obbligatoria la quarantena per 14 giorni. Chi rientra dai paesi che non fanno parte della lista C o di quelli sopra citati, dovrà sottoporsi al tampone entro le 48 ore prima dal rientro e poi all’isolamento fiduciario di 14 giorni e un secondo test.

Deroga per i viaggi covid tested

Bisogna poi ricordare, che queste regole non valgono per quei paesi interessati dai voli Covid-Tested, ossia voli speciali e testati proprio per dare una spinta al turismo e la ripartenza dei viaggi in aereo verso mete estere. I passeggeri saranno tutti sottoposti a tampone prima della partenza e al ritorno.
Tutto dovrebbe cambiare da giugno, quando sarà finalmente attivo il Green Pass Europeo, una sorta di certificazione digitale gratuita per tutti i cittadini europei, che dovrà contenere i dati relativi all’avvenuta vaccinazione, oltre che il tipo di vaccino effettuato, oppure la conferma di essersi sottoposti al tampone negativo o di essere guariti dal covid da non più di sei mesi. Il pass avrà il compito di facilitare gli spostamenti tra paesi europei e di fatto di dare una spinta al turismo.

Vedi anche: Viaggi all’estero, nuove regole con quarantena e tampone: ma in quali Paesi si può andare?

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