Nell’epoca digitale e delle conferenze via Skype, viaggiare per lavoro potrebbe sembrare, laddove non siano richiesti sopraluoghi diretti o firme in originale, una necessità ormai superata. In realtà una recente indagine condotta da Booking.com Business ci svela che non è così. La trasferta di lavoro, e l’incontro face to face, rappresenta ancora oggi un’opportunità unica per consolidare un affare, una partnership o un business. Il sondaggio ha coinvolto un campione di 17 mila persone che hanno fatto sul sito prenotazioni per viaggi di lavoro in 24 Paesi diversi.
E ben venga se il viaggio di lavoro diventa anche un’occasione di svago: il 60% degli intervistati ha ammesso di considerare un valore aggiunto poter unire l’utile al dilettevole approfittando della trasferta per conoscere un posto nuovo e visitarlo.
A cosa serve la trasferta di lavoro nel 2017?
Ma l’utilità della trasferta di lavoro, che innegabilmente comporta dei costi aziendali, non si limita solo all’affare singolo che si va a concludere o alla possibilità di scoprire un posto nuovo. Il 36% del campione intervistato sfrutta questa occasione per rafforzare il rapporto con clienti o colleghi, il 37% durante i viaggi di lavoro trova nuove idee e stimoli per il proprio business e il 30% ne approfitta per studiare un nuovo mercato.
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