Se due ex coniugi separati non vivono più nella stessa città quali regole si applicano per le spese di viaggio per vedere i figli nell’ottica del mantenimento? Ci ha scritto in merito alla questione un lettore, di cui non riporteremo il nome, che, dopo la sentenza di divorzio, si è trasferito per lavoro in Spagna. Ad agosto i figli si recheranno a fargli visita per cinque settimane consecutive. Ci chiede dunque se questo inciderà sull’assegno mensile e se le spese di viaggio per il biglietto aereo sono totalmente a suo carico o rientrano nelle spese straordinarie da dividere.
Facciamo chiarezza andando con ordine.
Il tempo trascorso con i figli non incide sull’assegno di mantenimento
Il primo principio che è bene chiarire (e che indipendentemente dalle spese di viaggio vale come regola generale) è che il tempo trascorso con i figli non incide sull’importo mensile dell’assegno. Il calcolo di quanto dovuto infatti viene effettuato dal giudice facendo una media su base annua indipendentemente dal fatto che, in un mese specifico, passeranno più tempo con il genitore non affidatario.
Spese di viaggio per vedere i figli: a chi competono in caso di divorzio?
Diverso e più complesso il discorso per le spese di viaggio: se in passato il tribunale le ha addebitate al padre (veda sentenza Cassazione numero 17189 del 9 ottobre 2012), più di recente l’orientamento appare mirato a favorire il legame padre figli anche a lunga distanza. Il riferimento è alla Cassazione numero 14831 del 2017 ha stabilito che per quantificare l’assegno di mantenimento bisognerà tener conto di una serie di elementi tra cui, oltre ai rispettivi redditi dei due ex coniugi e la loro capacità lavorativa, la durata del matrimonio, gli eventuali aiuti economici sui quali possono contare dai familiari, redditi da proprietà immobiliari o mobiliari, il godimento della casa familiare e altre spese cui vanno incontro entrambi i soggetti.
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