“Salve, complimenti per l’articolo sulle testimonianze dei problemi legati al 110. Ma c’è di più a riguardo per implementare la verità negli strani paradossi. Vi spiego. Le sembrerà molto strano che un ingegnere informatico, il quale viene formato per essere in grado di progettare tutti i software del mondo (tra cui AutoCAD) non può iscriversi all’albo degli ingegneri edili. Servono conoscenze tecniche, ma alla base la cultura dominante è data inesorabilmente dalla matematica e la fisica. E allora? Ricorderemo i vecchi ingegneri che elaboravano le equazioni differenziali sul retro della sacca di cemento, direttamente in cantiere. Quelle strutture dopo anni sono ancora intatte. Noi di ingegneria informatica possediamo una solida cultura, non a caso vantiamo il percorso maggiormente difficile, ed impegnativo. Stranamente possiamo invece firmare progetti industriali, cosa molto più complessa. Perché l’industria si e lo a casa no, qualcosa non mi torna”.
La scelta dei tecnici per il 110: criteri
Un modo alternativo di gestire il 110: proposta
- nomina commissari atti a fare sopralluoghi ed informare gli utenti sulle mancanze documentali amministrative (prima di passare la pratica alla banca per la cessione del credito);
- ricorso ai pnrr al fine di finanziare i lavori (per impedire che il Superbonus diventasse un business bancario);
- redazione dell’elenco di aziende consorziate per concorrere al minor prezzo e massimizzare la spesa.