Quando si parla di gioco con premi in denaro, il consiglio è sempre quello di non farsi prendere la mano. Perché il gioco d’azzardo è pericoloso e può causare dipendenza. Lo si legge anche sui gratta e vinci e in tutti gli spot dei giochi legali in Italia, previsti dall’ADM (Agenzia Dogane e Monopoli, ex AAMS).
Gli utili per le casse dello Stato che derivano dal gioco sono enormi, nonostante le campagne pubblicitarie che mirano alla cautela per chi vuole giocare.
“Buonasera, mi chiamo Silvio e vorrei porvi un quesito. Non mi ritengo un malato del gioco d’azzardo ma non posso nemmeno dire di esserne del tutto estraneo. A dire il vero gioco parecchio, anche se non a tal punto da rovinarmi. Le perdite sono più delle vincite, questo lo so. Ciò che volevo capire, oltre al fatto che sulle vincite rilevanti si viene tassati, è come ciò che vinco influisce sul mio ISEE, visto che prendo l’Assegno unico sui miei tre figli e non vorrei che, per colpa di questa mia tendenza a giocare, perdessi qualcosa all’INPS.”
Vincite al gioco, ISEE e saldo del conto gioco, attenti a non sbagliare
Per quanto riguarda la tassazione delle vincite, riteniamo che in Italia le leggi siano abbastanza chiare. Prima di tutto, occorre riferirsi a ciò che prevede la già citata Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il gioco in Italia – almeno quello legale – passa dall’ex AAMS (Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato).
Nel gioco d’azzardo si dice che vince sempre il banco, tranne nei rari casi in cui qualcuno, con poche puntate, ottiene una grande vincita e smette di giocare. In linea di massima, il giocatore è sempre in perdita. Tuttavia, il flusso di giocate, i soldi depositati, prelevati e rigiocati può andare ben oltre le sole perdite, incidendo in modo significativo sulla vita quotidiana, sui redditi e, soprattutto, sull’ISEE del giocatore.
L’ISEE è il documento che serve ad accedere a prestazioni assistenziali, bonus e agevolazioni. Nel calcolo ISEE rientrano i patrimoni e i redditi di un nucleo familiare e, di conseguenza, anche il conto gioco va considerato.
Gioco all’estero, gioco in Italia, tasse e poi?
In Italia, così come esiste la banca dati dei conti correnti (anagrafe tributaria) e altre banche dati, esiste anche la banca dati dei conti gioco. Al momento di rinnovare l’ISEE, bisogna procurarsi saldo e giacenza media di conti correnti, libretti di risparmio e ogni altra forma di accantonamento (in banca o alle Poste).
I movimenti di denaro in un conto corrente, durante l’anno di riferimento per l’ISEE (nel 2025 si considera il 2023), generano la giacenza media. Allo stesso modo, esiste un saldo al 31 dicembre dell’anno di riferimento, e la stessa logica si applica ai conti gioco.
In Italia, il gioco legale è un monopolio di Stato, e come sanno bene i giocatori, occorre registrarsi sulle varie piattaforme con documento di riconoscimento e tessera sanitaria. Questo significa che, così come l’INPS ha accesso alle banche dati dei conti correnti, ha accesso anche alle banche dati dei conti gioco.
Attenti alle regole per gioco e ISEE, non contano solo le vincite, anche saldo e giacenza media
Il saldo e la giacenza media di un conto gioco possono variare anche più di quelli di un conto corrente, dato che i movimenti sono molto più frequenti. Ma ciò non cambia la sostanza: in un conto gioco si registrano versamenti, prelievi e giocate.
Il DPCM n. 159/2013, all’articolo 5 comma 4, equipara il saldo di un conto gioco a quello di un conto corrente, classificandolo tra gli “altri strumenti e rapporti finanziari”. Ciò significa che tali importi rientrano a pieno titolo nel patrimonio mobiliare da indicare nella DSU ai fini ISEE.
Sui siti dei fornitori di giochi riconosciuti dall’ADM, è possibile risalire alla giacenza media del conto gioco scaricando il rendiconto annuale relativo all’anno necessario per l’ISEE. Inoltre, per l’ISEE 2025, va indicato il saldo al 31 dicembre 2023 del medesimo conto.
Ma non finisce qui: anche le vincite vanno inserite nell’ISEE come somme erogate da soggetti che svolgono la funzione di sostituto d’imposta. E nel caso di siti di scommesse esteri, la situazione peggiora anche dal punto di vista fiscale. In Italia, i giochi sono tassati alla fonte.
Per esempio, una vincita oltre 500 euro al Lotto è soggetta, per la parte eccedente, a un’aliquota del 20%. Ma se si vince su siti non italiani, la vincita deve essere dichiarata nella dichiarazione dei redditi e, di conseguenza, compare anche nell’ISEE.
Ecco la conferma degli ermellini della Cassazione
Come riporta “Laleggepertutti.it”, anche la Corte di Cassazione corrobora quanto detto sopra. Infatti, con la pronuncia n. 29706/2021, gli ermellini confermano, se mai ce ne fosse bisogno, che tutte le consistenze mobiliari nella disponibilità del contribuente incidono ai fini ISEE e devono rientrare nella DSU.
Tra queste rientrano anche i proventi virtuali depositati sul conto gioco. Poiché costituiscono somme che il titolare del conto può utilizzare come fossero soldi reali, prelevandoli o rigiocandoli a sua discrezione.