Vino italiano secondo in Europa per export, ma pochi vigneti dediti alla qualità

Il made in Italy si rafforza anche grazie al vino. Siamo secondi in Europa dopo la Francia per esportazioni e la Sicilia primeggia per vigneti.
8 anni fa
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Pochi ettari dedicati alle uve di qualità

Mediamente, un vigneto in Italia è di 2 ettari, sopra la media UE di 1,3, ma meno di 5 volte dei 10,5 della Francia. Con 1,8 ettari per vigneto, la Spagna si attesta poco sotto il nostro paese. La regione italiana con un maggiore numero di ettari dedicati alla coltivazioni delle uve è la Sicilia con 102.529, il 16,8% del totale nazionale. In Francia, quasi il 30% degli ettari dei vigneti si trova nella regione del Languedoc-Roussillon, in Spagna primeggia con il 46,1% Castilla-La Mancha.

Rispetto agli altri paesi, però, l’Italia mostra ancora di essere poco dedita alla produzione di vino di qualità, i cui vigneti rappresentano solo il 52,1% della superficie totale, quando in Francia arrivano all’84,4% e in Spagna al 95,6%. La Germania, pur incidendo per appena il 4% dei vigneti europei, dedica al vino di qualità il 100% della sua produzione. (Leggi anche: Tutela made in Italy, 2 proposte innovative)

USA primo mercato per il vino italiano

Quanto alle esportazioni di vino italiano, il 21,3% del valore riguarda spumanti (1,2 miliardi), mentre i principali mercati di sbocco sarebbero USA, Germania, Regno Unito, Canada e Cina. In termini di valore, le esportazioni dello scorso anno sono aumentate del 3%, rappresentando quasi il 15% del totale dei prodotti agroalimentari venduti dall’Italia all’estero.

Nel 2016, l’Italia ha conquistato la leadership mondiale del vino per produzione con 50 milioni di ettolitri, anche se la quantità esportata ci pone ancora dietro alla Francia. Il giro d’affari complessivo è stimato in quasi 10 miliardi e per 1,3 milioni di occupati. (Leggi anche: E-commerce, grande opportunità per il made in Italy)

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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