Violenza sulle donne, indagine shock: ‘colpa del modo di vestire’

Raccapricciante immagine dell'Istat, per certi versi ancora retrograda, di un'Italia piena di pregiudizi quando si parla di violenza sulle donne e ruoli di genere.
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5 anni fa
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Il report sui  ruoli di genere diffuso dall’Istat in occasione della giornata contro la violenza sulle donne ha fatto emergere un lato dell’Italia a dir poco sconcertante. Perché se da un lato sembrano tutti bravi a parole, l’immagine che viene fuori dall’indagine è quella di un paese ancora carico di pregiudizi, in cui il modo di vestire di una donna è tra le cause di violenza. 

“Le donne serie non vengono violentate” 

I dati diffusi dall’Istat sono raccapriccianti in tal senso.

Un italiano su quattro, infatti, è convinto che la causa delle violenza sessuale nei confronti di una donna sia imputabile al modo di vestire. Un numero troppo alto di persone se si considera che ci sono anche donne tra chi ha risposto alla domanda. C’è poi un 6% convinto che se una donna è seria non verrà mai violentata. Ma non è finita qui: il 39,3% degli intervistati è addirittura certo che se una donna non vuole avere un rapporto sessuale consenziente nel caso di violenza è possibile in qualche modo sottrarsi. C’è poi un 15% convinto che se una donna è ubriaca o sotto effetto di sostanze sia in parte responsabile di una violenza o tentata violenza. Un 10,3% addirittura pensa che le accuse di violenze subite siano false, per il 7,2% quando un uomo fa una proposta sessuale e la donna risponde no, in realtà è sì. La percentuale si abbassa a poco più dell’1% quando si parla di violenza domestica, in particolare da parte del marito o compagno. In questo caso solo solo l’1,9% pensa che non sia violenza quando un marito obbliga la moglie ad avere un rapporto sessuale contro la sua volontà. Però, poi, alla domanda se sia lecito dare uno schiaffo alla fidanzata o compagna perché magari ha flirtato con un altro uomo, il  7,4% ritiene accettabile questo comportamento mentre per il 6% qualche schiaffo nella coppia ogni tanto ci sta.
 

Ancora troppi pregiudizi

E se la violenza fisica, purtroppo, sembra in parte accettata, anche la gelosia e le attività di controllo non sono da meno. Ben il 17,7% delle persone pensano che sia lecito che l’uomo controlli il cellulare o i social della propria partner. 

Sembrano resistere anche alcuni stereotipi legati al lavoro. Ad esempio più del 30% degli italiani pensa che per l’uomo sia più importante avere successo sul lavoro o meno adatti ad occuparsi delle faccende di casa. 

In parole povere, questi tristissimi dati, fanno emergere un’immagine piena di pregiudizi verso le donne considerate in parte colpevoli, con alcuni atteggiamenti, di provocare reazioni violente negli uomini. A livello locale, le regioni in cui tali atteggiamenti vengono maggiormente tollerati sono Campania e Abruzzo mentre Sardegna  e Valle d’Aosta quelle dove ci sono i livelli più bassi di tolleranza. In genere al Sud sembrano resistere ancora gli stereotipi: 67,8% contro il 52,6% del Nord.

Leggi anche: Donne e lavoro, i numeri in Italia e in Europa: la trappola del part-time

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