Con la recente sentenza della Corte di Cassazione, la numero 22799 del 2016, si è stabilito che se il medico fiscale incaricato della visita non riesce ad effettuare i dovuti controlli perchè il nome e cognome del lavoratore non compaiono sul citofono, in mancanza di una giustificazione del motivo che ha portato all’assenza da casa si può incorrere nel licenziamento.
Se il lavoratore in malattia non viene trovato a casa alla visita fiscale del medico Inps si lede il rapporto di fiducia che lo lega all’azienda e questo può portare anche al licenziamento.
La Corte di Cassazione in questa sentenza propone dei chiarimenti anche sui tempi del licenziamento: la legge stabilisce l’obbligo di tempestività del licenziamento in base ai fatti che si contestano al dipendente, ma se per accertare il comportamento illecito di quest’ultimo i tempi si allungano, in ogni caso il licenziamento può ritenersi corretto. Nel caso della visita fiscale, infatti, il datore di lavoro può chiedere informazioni sul mancato controllo da parte del medico fiscale prima di procedere al licenziamento ed essendo l’INPS non certo velocissimo a fornire le risposte, è anche presumibile che il licenziamento stesso subisca un notevole ritardo.
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