La vittima di bullismo va tutelata e risarcita. Ne abbiamo parlato spesso anche noi perché è importante sensibilizzare su questo argomento. Ma oggi analizziamo il bullismo dalla prospettiva opposta: cosa accade se la denuncia contro i presunti bulli è infondata e la vittima di bullismo ammette di aver inventato i fatti? Non è solo un’ipotesi: ecco cosa ha deciso a tal proposito il Tribunale di Savona con sentenza n.79/2018.
Nella vicenda in analisi un ragazzino, ai tempi dei fatti undicenne, aveva denunciato di essere vittima di bullismo accusando tre compagni di scuola.
Il reato configurato è quello di calunnia. A risponderne sono i genitori (ex articolo 2048 c.c. per culpa in vigilando e in educando).
Che ne pensate di questa sentenza? Che sia importante difendere anche la verità ed evitare finte denunce calunnianti è assolutamente innegabile. Tuttavia, per reati di questo genere (come la molestia e il bullismo) trovare il coraggio di denunciare non è facile, come purtroppo dimostrano le statistiche. Dare troppo spazio a risarcimenti di questo tipo comporta quindi il rischio di “pentimenti” e smentite forzate per paura di parlare. Attenzione quindi a fare di questa sentenza un precedente con troppa facilità e senza accertarsi che la storia del bullismo sia effettivamente inventata.
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